Continuano a piovere raffiche di critiche per lo spot pubblicitario della nota briochina Buondì Motta, in cui si vede una fatina uccisa come se fosse una zanzara o una mosca. Ma alle polemiche la Bauli ha deciso di reagire con sarcasmo e leggerezza (e questo sta infastidendo ancor di più gli utenti della rete)
Da alcuni giorni sui social è in corso un’accesa polemica che vede protagonista uno spot pubblicitario, che probabilmente avete visto. Stiamo parlando del famoso Buondì a marchio Motta, la morbida merendina ricoperte di granella di zucchero. Per pubblicizzare il prodotto, la Bauli ha deciso di optare per una scena che puntava ad essere irriverente e a strappare un sorriso, ma che è finita per infastidire molte persone, fino ad essere etichettata come violenta e sessista.
Nella pubblicità incriminata si vede una famiglia – composta da padre, madre e due figli – che fa colazione con gli iconici Buondì, quando all’improvviso compare una fatina che con una bacchetta magica tenta di fare un incantesimo per rendere la briochina ancora più golosa e leggera, parlando con un tono di voce molto acuto.
“Ma è già così” risponde il papà, con un’espressione facciale visibilmente infastidita, schiacciando fra le mani la vivace fatina proprio come si farebbe con una zanzara.
In altre scene la fata viene anche spiaccicata sul tavolo con le mani o col martello.
https://www.youtube.com/watch?v=NrIiqpha0VI
Sono bastati appena 15 secondi di spot per accendere il dibattito pubblico. A criticare fortemente questo prodotto pubblicitario la pagina social Æstetica Sovietica, che si occupa di analisi sociale, stereotipi di genere e rappresentazione delle minoranze.
Direte voi: ma è una fatina! Nemmeno esistono le fatine, davvero stiamo discutendo della violenza su un essere fantastico con le ali ricoperte di polvere magica? La risposta è sì, se la fatina ha le sembianze di una persona, in particolare di una donna. – commenta la pagina in un post su Instagram – Sì se ci infastidisce il suo tono di voce, e non possiamo prescindere nemmeno dal fatto che si tratti di una voce femminile, in un mondo che fa costantemente tone policing alle donne; sì, se schiacciarla è la seconda cosa che fai quando la contraddici e continua a parlare. (…) A validare la violenza di genere esiste un immaginario assai ricco che abbiamo quotidianamente, un poco alle volta, assorbito.
Numerosi i commenti degli utenti a sostegno di questa presa di posizione.
“Ma a chi vi rivolgete per fare delle pubblicità così diseducative e violente? Si ammazza una fatina spiaccicandola, mah non ne azzeccate una” scrive qualcuno sul canale YouTube dell’azienda.
“Dopo questo spot, non comprerò mai più prodotti di questa marca” chiarisce un altro utente. A questi commenti i social media manager della ditta hanno deciso di rispondere in maniera ironica, scrivendo frasi del tipo “DISCLAIMER: Nessuna fatina è stata realmente danneggiata per la realizzazione di questi spot” e “Noi lo troviamo… FATAstico”.
Questa reazione non ha fatto altro che creare fastidio in coloro che trovavano lo spot spregiudicato e discriminatorio. Ma c’è anche chi ha deciso di prendere la pubblicità più alla leggera, scagliandosi contro le considerazioni fatte da Æstetica Sovietica.
Sotto il loro post c’è chi scrive: “Associare una pubblicità a un crimine realmente avvenuto, forzando l’analogia, è più scandaloso del fantomatico messaggio di odio che trovate nella pubblicità stessa. Analisi pretestuosa a dir poco” o ancora “Ma per piacere… che pesantezza”.
Chissà come sarà il prossimo spot dei Buondì dopo questa valanga di polemiche…
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Fonte: Buondì Motta/Æstetica Sovietica
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