Una recente ricerca ha rivelato che la meditazione e la mindfulness possono aiutare le persone che soffrono di ansia e depressione a gestire meglio i sintomi e i loro sentimenti
Se soffri di ansia, i sentimenti negativi possono sopraffarti e interferire con la tua vita quotidiana. Sebbene esistano trattamenti efficaci, alcune persone non vogliono prendere medicine o vedere un terapista, o ancora non rispondono bene a tali trattamenti. Ora, però, ci sono nuove prove a sostegno di un’altra opzione.
Infatti, per la prima volta, gli scienziati hanno confrontato in uno studio pazienti che hanno seguito un programma intensivo di meditazione consapevole di otto settimane con i pazienti che hanno assunto escitalopram, il nome generico del farmaco per l’ansia ampiamente prescritto e ben studiato Lexapro. Hanno scoperto che entrambi gli interventi hanno funzionato ugualmente bene nel ridurre i sintomi.
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Lo studio
Elizabeth Hoge, direttrice del programma di ricerca sui disturbi d’ansia presso il Georgetown University Medical Center, e altri ricercatori volevano scoprire se la consapevolezza potesse funzionare così come i farmaci.
Quindi, hanno coinvolto 276 adulti con diagnosi di disturbi d’ansia non trattati come ansia generalizzata, disturbo di panico o ansia sociale e li hanno divisi in due gruppi randomizzati.
Un gruppo ha ricevuto una dose giornaliera da 10 a 20 mg di Lexapro, una dose iniziale standard. L’altra metà è stata assegnata a lezioni settimanali di mindfulness di due ore e mezza presso una clinica, 45 minuti di compiti di meditazione quotidiana per otto settimane, nonché una lezione di fine settimana di ritiro di un giorno intorno alla quinta o sesta settimana.
Il corso di meditazione si chiamava Mindfulness-Based Stress Reduction, o MBSR, un approccio sviluppato più di 40 anni fa da Jon Kabat-Zinn e basato sui principi della meditazione buddista.
Insegna agli studenti a concentrarsi sul respiro e dirigere l’attenzione su una parte del corpo alla volta per vedere come ci si sente, e li incoraggia a cercare di concentrarsi su ciò che sta accadendo ora, piuttosto che sul passato o sul futuro.
I partecipanti allo studio che hanno assunto i farmaci e quelli che hanno partecipato al programma di meditazione sono stati valutati alla fine di otto settimane, utilizzando la stessa scala clinica ed entrambi i gruppi hanno mostrato una riduzione di circa il 20% della gravità dei loro sintomi.
I dati suggeriscono che entrambi i trattamenti sono utili, e quasi allo stesso modo.
È importante sottolineare che lo studio mostra come la meditazione è efficace come i medicinali, ma rispetto a quest’ultimi ha un numero enormemente inferiore di effetti collaterali.
Gli effetti collaterali di escitalopram includono pensieri suicidi in casi estremi, ma più comunemente diarrea, perdita del desiderio o della capacità sessuale, nausea e costipazione.
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Fonte: JAMA Psychiatry
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