Restituite alla Nigeria oltre 70 opere d’arte del XIX secolo trafugate

Un museo londinese ha restituito 72 manufatti trafugati con violenza in epoca coloniale dalle truppe britanniche in Nigeria. Nei giorni scorsi si è tenuta una cerimonia per ufficializzare il trasferimento di proprietà dei manufatti

Sono 72 i manufatti restituiti dall’Horniman Museum and Gardens, nel sud-est di Londra, al governo nigeriano nelle scorse ore. Le opere d’arte erano state sottratte con violenza dalle truppe britanniche nei territori di Benin City nel 1897, durante l’epoca coloniale.

Lunedì 28 novembre si è tenuta una cerimonia per il passaggio di proprietà dei manufatti. L’iter è stato avviato in estate quando la National Commission for Museums and Monuments (NCMM) ha rivendicato la proprietà dei reperti.

Una questione che il museo di Londra ha ritenuto “morale e appropriata” dopo aver sentito il parere della comunità nigeriana, di accademici, artisti e visitatori.

Le prove sono molto chiare: questi oggetti sono stati acquisiti con la forza e la consultazione esterna ha supportato la nostra opinione secondo cui è sia morale che appropriato restituire la loro proprietà alla Nigeria. L’Horniman è lieto di poter fare questo passo e non vediamo l’ora di lavorare con l’NCMM per garantire cure a lungo termine per questi preziosi manufatti, ha dichiarato Eve Salomon, presidente del polo museale.

Tra le opere restituite vi sono placche in ottone, note come “i bronzi del Benin”, un bracciale in avorio sapientemente lavorato e altri oggetti cerimoniali. Si tratta di un grande passo per un museo della capitale inglese anche se la più grande collezione di bronzi del Benin è ancora nel Regno Unito, esposta presso il British Museum.

Il prestigioso museo ospiterebbe 900 pezzi di provenienza nigeriana dal valore inestimabile. Le speranze della Nigeria di potersi riappropriare di questa collezione sarebbero tuttavia quasi vane. Secondo quanto riporta la BBC, il British Museum Act del 1963 e il National Heritage Act del 1983 ne “impedirebbero la restituzione permanente”.

Fonte: Horniman Museum and Gardens

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