Ha preso il via ieri il Forum di Greenaccord Onlus dedicato al ruolo delle comunità "per una conversione ecologica inclusiva e generativa” e di cui GreenMe è media partner
Nessuno è un’isola, nessuno si salva da solo, per ripetere le parole di Papa Francesco, ed è quanto mai urgente tornare alla prossimità e alla gratuità tipiche della vita di comunità. Così, dalla necessità impellente di trasformare crisi econonomica e crisi pandemica in opportunità, prende le mosse il XVII Forum dell’Informazione cattolica per la Custodia del Creato.
Fino al 27 novembre anche noi di GreenMe saremo presenti a Bari all’auditorium “Mons. Magrassi”, a due anni dal conferimento del Premio Sentinella del Creato alla nostra direttrice Simona Falasca.
Per le giovani generazioni si tratta di una “crisi permanente”. Tanto che il neologismo “permacrisi”, coniato dal dizionario britannico Collins, è diventato la parola dell’anno 2022, perché descrive nitidamente la preoccupazione dei popoli mondiali. Ma, di fronte a qualsiasi crisi, bisogna reagire, cercare di trasformarla in un’opportunità. Non è urgente solo la conversione etica ed ecologica dei nostri stili di vita individuali, dobbiamo tornare alla prossimità e alla gratuità tipiche della vita di comunità. È questa – spiega Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord Onlus – la riflessione che sta alla base dei temi scelti per il XVII Forum dell’Informazione cattolica per la Custodia del Creato.
Un appuntamento cui non potevamo mancare e dal titolo “Il ruolo delle comunità per una conversione ecologica inclusiva e generativa”.
Senza comunità solidali non ci saranno coese comunità che sfrutteranno le rinnovabili – continua Cauteruccio –; senza comunità intraprendenti e resilienti, che comprendano l’enorme valore dei rifiuti, non emergeranno, né si consolideranno, modelli intelligenti e convincenti di economia circolare; né, infine, il turismo esperienziale e sostenibile potrà riconoscere ed estrarre i talenti del territorio senza il coinvolgimento corresponsabile di chi lo abita e lo abilita. Solo se rimetteremo le persone al centro di ogni visione di progresso e libereremo il talento dei più giovani, potremo rendere l’Italia un Paese inclusivo, attrattivo, innovativo, competitivo e capace di saldare tecnologia, economia ed ecologia.
La prima tavola rotonda, dal titolo “La transizione energetica efficace e duratura che valorizza le comunità”, prevista nel pomeriggio di venerdì 25 novembre dalle 15, sarà scandita dalle relazioni delle ricercatrici Antonella Tundo, Valeria Palomba e Alessandra Pesce – rispettivamente dei centri di ricerca Enea, Cnr e Crea –, nonché dai contributi del docente di Ingegneria energetica dell’Università “Sapienza” di Roma Andrea Micangeli, del direttore del Centro Agroalimentare di Bologna Duccio Caccioni, del direttore del progetto Lucensis Giuseppe Lanzi e della presidente della società benefit ènostra Sara Capuzzo. Valeria Palomba e gli studiosi dell’Istituto di tecnologie avanzate per l’energia “Nicola Giordano” del Cnr di cui fa parte, nei giorni scorsi sono stati inseriti dalla Stanford University tra i “World’s 2% Top Scientists”, per quanto attiene la produttività scientifica del 2021.
La seconda giornata (26 novembre), dal titolo “L’economia circolare come nuova frontiera della giustizia sociale”, moderata dalla giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Rita Schena, sarà aperta, alle 9, dalla relazione di uno dei più appassionati e autorevoli “padri nobili” dell’ambientalismo italiano, il docente e ricercatore Walter Ganapini. Dopo gli interventi del giornalista esperto di comunicazione per il terzo settore Stefano Martello – da poco in libreria con il volume “L’anello mancante. La comunicazione ambientale alla prova della transizione ecologica” – e della progettista di strategie circolari Irene Ivoi, prenderanno la parola tre esemplari testimoni dell’effervescente ecosistema innovativo delle startup: la piemontese Emanuela Barbano, presidente di Biova, che trasforma gli scarti del pane in birra; il siciliano Giuseppe Macca, chief strategy advisor di Jebbia, che realizza giardini modulari con cui corroborare i processi di rigenerazione urbana sostenibili; il foggiano, neanche ventenne, Raffaele Nacchiero, fondatore di AraBat, che ambisce ad allungare il ciclo di vita dei sistemi di accumulo mediante il riuso degli scarti delle arance.
Il terzo e ultimo panel del Forum, dal titolo “Dal turismo di massa a quello esperienziale” e che inizierà alle 15 con l’intervento del dirigente del dipartimento “Turismo, Economia della cultura e Valorizzazione del territorio” della Regione Puglia, Aldo Patruno, sarà animato dalle riflessioni del camminatore Sergio Valzania; dalle suggestioni sul turismo lento e lentissimo dei docenti universitari Paolo Pileri e Chiara Rizzi – rispettivamente del Politecnico di Milano e dell’Università della Basilicata – nonché, infine, dalle osservazioni esperienziali del ricercatore esperto di aree interne dell’Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) Filippo Tantillo, della responsabile Relazione con Stakeholder di Enel X Way Marilisa Partipilo e dell’imprenditrice innovativa responsabile del progetto Everywhere TEW Mariarita Costanza.
La chiusura dei lavori, al termine delle tre sessioni, è affidata all’economista Leonardo Becchetti.
Il Premio Sentinella del Creato
L’attrice Antonella Attili, a Natale al cinema nel film “Il grande giorno”, con Aldo Giovanni e Giacomo, impreziosirà con la sua voce la serata del 26 novembre, dedicata all’assegnazione del Premio giornalistico “Sentinella del Creato”. La Attili interpreterà un brano dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. L’altra voce protagonista sarà quella del soprano Joscelyne Kanyinda, accompagnata dal violino di Davide Orofino, e dal violoncello di Federica Natilla. La cerimonia sarà presentata dai giornalisti Antonio Preziosi e Romina Gobbo.
Il Premio “Sentinella del Creato” è stato ideato da Greenaccord Onlus quale riconoscimento all’impegno di giornalisti, ambientalisti, scienziati, artisti e imprenditori che si sono distinti nella salvaguardia e valorizzazione della “casa comune”.
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