Questo marchio biologico di uova è risultato tra i peggiori del test italiano in quanto a freschezza

Un nuovo test condotto dalla rivista Il Salvagente ha preso in esame 22 marche di uova fresche vendute al supermercato, tra queste anche alcune referenze bio. Proprio una di loro, Naturelle Bio, sottoposta al test dell'acqua, ha presentato una freschezza "non ottimale"

Partiamo dalla buona notizia: tutti i marchi di uova presi a campione dal test del Salvagente ne escono bene, dopo essere stati attentamente analizzati dagli esperti. I voti che hanno ottenuto vanno infatti da Eccellente a Ottimo.

Valutando complessivamente i vari parametri quindi: igiene, freschezza, eventuale presenza di pesticidi, ecc. tutte le uova sono state promosse ma, come sempre, qualche marca ha fatto meglio di altre.

Nessun uovo conteneva tracce di pesticidi o aveva problemi di igiene ma qualche referenza era meno fresca di altre, o meglio, secondo la definizione data dal Salvagente presentava una “freschezza non ottimale”.

Il test dell’acqua

Come è stata valutata la freschezza delle uova? Con un test molto semplice, quello dell’acqua che consiste nel posizionare l’uovo in un bicchiere (riempito appunto d’acqua), valutando come si muove:

  • se rimane dritto l’uovo è fresco
  • se si inclina leggermente sta iniziando ad invecchiare
  • se galleggia è da buttare

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Si è visto così che alcune uova, nonostante il giudizio complessivo buono, erano meno fresche di altre e loro freschezza è stata definita “non ottimale” dal test.

Tra queste vi sono Le Naturelle bio, ma non sono l’unica referenza biologica che ha presentato tale problema, vi sono infatti anche le Carrefour bio, le Coccodì Bio e le Conad Verso Natura bio.

Sottolineiamo però per correttezza che il test è stato fatto su uno specifico campione di quel marchio, acquistato in un determinato punto vendita e dunque non può essere esaustivo di tutte le uova in commercio, anche se della stessa marca.

Inoltre Il Salvagente specifica che:

Abbiamo utilizzato come giudizio “ottimale” e “non ottimale” per sottolineare che, anche in presenza di alcune criticità, non è mai stata messa in discussione la commestibilità dell’uovo.

Gli stessi marchi bio hanno presentato anche un “tuorlo non ottimale”, ovvero appiattito e non alto e tondo.

Il Salavagente sottolinea infine che ci sono una serie di fattori concomitanti che possono far invecchiare prima le uova:

Come ci hanno spiegato gli esperti del laboratorio cui ci siamo rivolti, a generare l’invecchiamento delle uova sono reazioni enzimatiche, microbiologiche e chimiche. Queste reazioni partono da quando vengono deposte le uova (28 giorni prima del Tmc obbligatoriamente indicato in etichetta) e procedono con diverse velocità dipendenti da fattori esterni: stato dell’animale, conservazione dell’alimento, temperatura ambientale, trasporto, manipolazione e via dicendo. Dunque, anche a parità di data di deposizione, ci sono uova che hanno già iniziato l’invecchiamento e altre che, invece, sono ancora fresche.

Se volete essere sicuri della freschezza delle vostre uova, vi consigliamo di acquistarle sempre da un allevatore (meglio se bio) di fiducia.

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Fonte: Il Salvagente

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