Queste boe alimentate dalle onde riescono a desalinizzare il mare e a produrre più di 53mila litri di acqua dolce al giorno

In un futuro dove le risorse idriche scarseggiano la tecnologia di desalinizzazione è una valida opzione. Per questo motivo le boe di Oneka sono un dispositivo innovativo ed ecologico che potrebbe rivelarsi davvero prezioso

Si tratta di un impianto innovativo e del tutto ecologico, che funziona tramite l’energia meccanica delle onde del mare ed è realizzato con circa 170,000 bottiglie di plastica riciclata. Questa boa di desalinizzazione riesce a pompare fino a 53,000 litri di acqua dolce al giorno con un minimo impatto ecologico.

La percentuale di acqua dolce presente sul nostro pianeta è di circa il 3%, ma gli effetti della crisi climatica mettono a rischio la disponibilità di questa risorsa preziosa. Per questo motivo la tecnologia di desalinizzazione sarà sempre più sfruttata in futuro. Tuttavia gli impianti di desalinizzazione a terra hanno due svantaggi principali: la tecnologia di desalinizzazione richiede un notevole dispendio di energia; gli impianti di desalinizzazione assorbono enormi quantità di acqua salata, per poi pompare negli stessi oceani una salamoia molto concentrata che potrebbe depositarsi sul fondale marino, causando gravi danni ecologici. Inoltre è possibile che sia presente anche una minima concentrazione di sostanze chimiche tossiche per l’ambiente, di norma utilizzate per pulire i condotti dell’impianto.

Nonostante ciò la tecnologia di desalinizzazione rimane un’opzione da considerare per il futuro: per questo motivo le boe di desalinizzazione potrebbero rivelarsi una carta vincente sia sotto il profilo ecologico che funzionale.

La boa di Oneka, come abbiamo già detto, è costituita interamente da bottiglie di plastica riciclata (ogni boa di classe Iceberg rappresenta oltre 170,000 bottiglie di plastica sottratte alle discariche).

Ancorata al fondale marino, la boa sfrutta il moto delle onde del mare, utilizzando l’energia meccanica per il suo funzionamento; l’energia viene assorbita e poi trasformata in forza di pompaggio.

L’impianto quindi attira una discreta quantità di acqua dal mare: di questa, un quarto di acqua dolce viene scaricato nuovamente attraverso il processo di desalinizzazione ad osmosi (diffusione del solvente attraverso una membrana semipermeabile dal compartimento a minor concentrazione a quello a concentrazione maggiore), i restanti tre quarti vengono rimescolati e rilasciati in mare.

Al contrario degli impianti a terra, le boe si trovano ad almeno un metro dal fondale per cui la salamoia non si deposita, ma si disperde facilmente. 

Altra caratteristica importante è la presenza di filtri a maglia fine a protezione delle prese d’acqua che impediscono il risucchio di pesci, uova o piante.

Le boe di classe Iceberg sono progettate per produrre circa 50 metri cubi di acqua dolce al giorno, sufficienti a coprire il fabbisogno di circa 200 persone anche in base allo stile di vita e al consumo. Inoltre sono presenti sensori, alimentati da piccoli pannelli solari, che monitorano e testano l’acqua prodotta.

Questi impianti innovativi richiedono una manutenzione attenta e continua (circa 7 controlli all’anno) che però garantisce all’unità fino a 15 anni di servizio.

Tuttavia, per quanto le boe di desalinizzazione classe Iceberg siano impianti innovativi e del tutto ecologici, si tratta comunque di macchine relativamente piccole: infatti ne occorrerebbero circa 20,000, tutte perfettamente funzionanti, per eguagliare il più grande impianto di desalinizzazione al mondo (grande impianto a terra di Ros Al-Khair in Arabia Saudita).
Ma non c’è da scoraggiarsi: Oneka infatti sta lavorando allo sviluppo di impianti su larga scala con una resa maggiore di quelli di classe Iceberg, rispettando l’ambiente e l’ecologia degli oceani e garantendo un utilizzo responsabile di poche centinaia di bottiglie di plastica.

Fonte: Oneka

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