Un’altra immagine simbolo, questa volta di un ragazzo e una ragazza raccolti in un bacio in mezzo al traffico. Anche effusioni di questo tipo sono vietate in Iran. Ma i giovani non ci stanno più e dalla morte di Mahsa Amini è un crescendo di proteste
Si stringono, mani nelle mani, e il volto di lei, senza velo, su quello di lui, a scambiarsi un bacio che potrebbe costargli caro e amaro. Ma anche questa volta un’immagine, un’altra – l’ennesima – a diventare il simbolo del vento di ribellione in Iran, spiattella al mondo intero la voglia di libertà che qui hanno le giovani generazioni.
Ribattezzato “il bacio di Shiraz”, lo scatto è infatti subito diventato virale sui social media, lì dove ogni giorno vediamo le proteste contro il governo di Teheran per la morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda morta due mesi fa per mano della polizia morale perché portava il velo in modo “scorretto”.
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Secondo gli utenti sui social, la foto, di cui peraltro non si sa l’autore, sarebbe stata scattata in una strada trafficata di Shiraz, dove ieri le persone sono scese in piazza in risposta agli appelli degli attivisti per commemorare l’anniversario della morte di oltre 1.500 persone durante le proteste del 2019, note come “Novembre di sangue”.
A forbidden kiss in #Iran
People breaking down walls#MahsaAmini pic.twitter.com/EsIOoHzcE8— Sima Sabet | سیما ثابت (@Sima_Sabet) November 16, 2022
Dita che si intrecciano, visi che si incontrano, labbra che si uniscono, tutto normale in questa parte di mondo. Lì no, invece, lì tutto questo diventa una celebrazione estrema della vita, la rivoluzione profonda di cui hanno bisogno – ora e da ora – i giovani per vivere in pace. Intanto, però, 15 persone nelle ultime ore sono state uccise in diverse località del Paese, tra queste anche un bambino di nove anni.
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