La realizzazione del Sistema Nazionale di Prevenzione “Salute, Ambiente e Clima” rappresenta un'importante rivoluzione sul fronte della tutela della salute pubblica, ma c'è il rischio che si trasformi in un flop e che mezzo miliardo di fondi pubblici del PNRR vadano in fumo
Per far fronte e prevenire i rischi sanitari connessi – in maniera diretta e non – all’inquinamento e in generale alla crisi climatica il nuovo Governo ha deciso di destinare 500 milioni del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Una mossa ambiziosa, che però rischia di rivelarsi l’ennesimo fallimento.
A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), che proprio oggi ha lanciato un appello alle istituzioni per sottolineare che le Regioni e Asl non dispongono di personale e strumenti in grado di realizzare il Sistema Nazionale di Prevenzione “Salute, Ambiente e Clima”.
Il Sistema Nazionale di Prevenzione “Salute, Ambiente e Clima” non prevede purtroppo un’agenzia nazionale di coordinamento con articolazioni territoriali autonome dedicate ai determinanti ambientali della salute, con la conseguenza che l’operatività su questo fronte sarà ancora una volta posta in capo alle già oberate e sottodimensionate ASL, da sempre in difficoltà a garantire ai cittadini i Livelli essenziali di assistenza (LEA) in tema Salute-Ambiente previsti dalla legge – ha spiegato il presidente Alessandro Miani, intervenuto al convegno organizzato da Motore Sanità per presentare leproposte al nuovo Governo da realizzare nei primi 100 giorni di legislatura. – Solo alcune Regioni italiane si sono dotate di regolamenti che prevedono Unità Operative all’interno delle ASL che si occupino specificamente delle problematiche Ambiente-Salute. Eppure i nuovi LEA includono espressamente specifiche attività o programmi finalizzati alla “Tutela della salute dai fattori di rischio presenti nell’ambiente” (sia outdoor che indoor) e la “promozione di progetti/programmi di miglioramento dell’ambiente e di riduzione dell’impatto sulla salute.
Ma non è fatto l’unico problema sollevato da SIMA.
“A completare il quadro è lo scollamento operativo tra i monitoraggi eseguiti dal sistema ARPA e le attività di prevenzione delle ASL, oramai prive di quelle professionalità qualificate di cui disponevano prima del referendum del 1993 che le ha private di competenza in tema ambientale. In pratica, gli attuali presidi sanitari territoriali non consentono una immediata capacità di lettura sanitaria del dato ambientale, proprio in un momento storico in cui l’operato dell’uomo manifesta tutti i suoi effetti più perniciosi sulle matrici ambientali, con conseguente impatto sulla salute umana, considerato che l’inquinamento atmosferico provoca oltre 80mila morti premature solo in Italia” prosegue Miani.
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Posted by SIMA – Medicina Ambientale on Monday, November 14, 2022
Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici: le finalità degli investimenti
Gli investimenti previsti nell’ambito del PNRR puntano a rafforzare “la capacità, l’efficacia, la resilienza e l’equità del Paese nell’affrontare gli impatti sanitari, presenti e futuri, associati ai rischi ambientali e climatici”. Nel dettaglio il piano del Governo prevede:
- il rafforzamento complessivo delle strutture e dei servizi di SNPS-SNPA (Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici – Sistema nazionale di protezione dell’ambiente) a livello nazionale, regionale e locale, migliorando le infrastrutture, le capacità umane e tecnologiche e la ricerca applicata
- sviluppo e implementazione di specifici programmi operativi pilota per la definizione di modelli di intervento integrato salute-ambiente-clima in 2 siti contaminati selezionati di interesse nazionale
- programma nazionale di formazione continua in salute-ambiente-clima anche di livello universitario
- promozione e finanziamento di ricerca applicata con approcci multidisciplinari in specifiche aree di intervento salute-ambiente-clima;
piattaforma di rete digitale nazionale SNPA-SNPS.
Le richieste della Società Italiana di Medicina Ambientale
Il timore dei medici del SIMA è che i 500 milioni di euro destinati alla prevenzione ambientale vadano in fumo. Per evitarlo hanno lanciato un appello urgente al nostro esecutivo:
Chiediamo oggi al nuovo Governo di declinare la Missione 6 del PNRR integrandolo con un intervento di verifica sanitaria dei dati ambientali per “rileggere” i passi che le Regioni italiane sono chiamate a compiere nella direzione di una crescita economica sostenibile.
Lo strumento operativo migliore è la realizzazione di un Rapporto Annuale che fornisca una lettura sanitaria dei dati ambientali della qualità dell’aria in Italia attraverso l’implementazione degli algoritmi predisposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) finalizzati alla stima del numero di decessi evitabili dovuti all’inquinamento atmosferico e relativi anni di vita persi, con stima dell’impatto sanitario ed economico, oltre ad una valutazione in tempo reale degli effetti dei picchi di polveri sottili sugli accessi in Pronto Soccorso e sui ricoveri ospedalieri.
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Fonte: SIMA
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