Far ridurre l'utilizzo degli smartphone ai nostri figli è assai complicato, soprattutto perché gioca spesso la carta del ricatto "ce l'hanno tutti, perché io no?". Ma con una forte sinergia e collaborazione, forse qualcosa si può fare
Un “accordo educativo” per vietare l’accesso a internet e ai social fino alla terza media. Accade a Milano, dove i genitori degli studenti di due istituti si sono uniti per comprare ai loro figli dei telefoni cellulari di vecchia generazione senza accesso al web e che potranno rimpiazzare con degli smartphone soltanto in terza media.
Un vero e proprio “accordo educativo” dal nome “Aspettando lo smartphone”, sottoscritto ad oggi da ben 200 famiglie degli istituti Olmi e Rinnovata Pizzigoni con un unico scopo: ritardare l’uso di quei dispositivi da parte dei loro figli undicenni e dodicenni, che potranno solo avere solo vecchi telefoni senza l’accesso alle varie app, a partire da quelle di messaggistica.
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L’idea è partita da Anna Garavini che per il primo giorno delle scuole medie ha regalato a suo figlio un cellulare di vecchia generazione con cui può solo telefonare e scrivere sms e “persino giocare a snake”. Idea poi ripresa da altri genitori e altri genitori ancora.
Decisioni univoche che hanno seguito la stessa logica: “Se tuo figlio non è l’unico in una classe a non avere lo smartphone – dicono – si sentirà meno solo”.
L’idea in realtà prende piede a due esperienze simili già esistenti in Friuli Venezia Giulia e a Vimercate e che fanno parte del progetto “Patti digitali”, promosso dal centro di ricerca “Benessere digitale” della Bicocca e da tre associazioni attive nel campo dell’educazione consapevole all’uso dei media: Mec, Aiart Milano e Sloworking.
Intanto c’è chi dallo stesso web comincia a provocare:
Il proibizionismo non ha insegnato proprio nulla mi sa. Basterebbe un po’ di parental control, disponibile tramite mille app che lo permettono. Ma no, invece di abbracciare l’utilizzo coscenzioso della tecnologia, releghiamo i ragazzi all’età della pietra, dicono sui social.
Voi come la pensate?
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Fonte: Aspettando lo smartphone
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