Il Governo Meloni ha deciso di ribattezzare il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali con il nome di Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare. Ma cosa si intende esattamente con questo concetto e perché non c'entra nulla con la difesa dei prodotti Made in Italy?
![indigeni agricoltura](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2022/10/indigeni-agricoltura.jpg)
@phittavas/123rf
Sta facendo discutere (e non poco) la scelta del nuovo governo di cambiare la dicitura di Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali in Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, affidato a Francesco Lollobrigida. La novità – in realtà una delle tante discutibili di questo esecutivo – ha dato vita ad un’accesa polemica sui social, oltre a scatenare l’ironia. Numerosi i meme apparsi sui social per criticare questa scelta.
Il concetto di “sovranità alimentare” è stato subito associato da tanti all’amore per il nazionalismo, di cui si fa portavoce la classe politica di destra. Ma da dove deriva e a cosa si riferisce davvero? Questa espressione non è stata coniata dal Governo Meloni. In realtà esiste da oltre 20 anni e non nasce in Italia.
Il significato originario di “sovranità alimentare”
A inventare questo concetto nel 1996 fu Via Campesina, una Ong internazionale formata da organizzazioni contadine e comunità indigene (provenienti da 81 Paesi del mondo) che si batte contro lo sfruttamento dei territori e delle persone e promuove un modello di agricoltura sostenibile.
L’espressione “sovranità alimentare” in origine delineava un modello di gestione delle risorse alimentari basato sul rispetto dell’ambiente e su quello dei lavoratori del settore agricolo. Come chiarito anche in un documento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), questo sistema punta a difendere le economie alimentari locali e ad avvicinare i produttori ai consumatori per promuovere un’alimentazione più consapevole e indebolire il potere delle grandi aziende.
La sovranità alimentare non è un concetto sovranista e quindi nazionalista e di chiusura ma è un’idea di solidarietà globale delle classi contadine per autodeterminazione delle politiche agricole” ribadiscono i membri dell’Associazione Rurale Italiana (ARI), protestando contro la distorsione del concetto da parte del Governo Meloni.
Oggi più che mai ribadiamo i concetti espressi in questo comunicato di inizio…
Posted by ARI Associazione Rurale Italiana on Friday, October 21, 2022
Anche l’attivista e ambientalista indiana Vandana Shiva, ha fatto riferimento più volte al concetto di sovranità alimentare, che include fra i capisaldi dell’alimentazione del futuro.
Dobbiamo passare da un’agricoltura fondata sul fossile a un’agricoltura ecologica, dalla monocoltura alla diversità, dalla globalizzazione delle multinazionali alla localizzazione democratica, dall’insicurezza alimentare alla sovranità alimentare, dal cibo industriale e processato che genera malattie al cibo che nutre il suolo e l’umanità – ha spiegato la scorsa estate commentando la crisi energetica ed economica provocata dalla guerra in Ucraina – Tutti mangiano, ogni angolo della terra fornisce cibo.
La nostra salute e la salute del pianeta scaturiscono dalla diversità e dalla ‘legge del ritorno’, sia al suolo sia alle comunità locali che producono cibo. Se misurata in termini di nutrimento e salute del suolo, la biodiversità produce più cibo. Le monocolture industriali producono merci vuote dal punto di vista nutritivo. Le regole del commercio globalizzato indeboliscono i sistemi alimentari e la diversità.
In poche parole: la sovranità alimentare col Made in Italy e la difesa del cibo italiano non ha nulla a che fare. Il Governo Meloni si è appropriato di questo concetto, svuotandolo del suo significato originale e lo ha adattato alle sue esigenze. La versione proposta dalla destra è ben distante dall’idea per cui si battono le comunità indigene e contadine. Si scrive sovranità, ma si legge sovranismo…
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