La siccità non è finita e comunque è qualcosa che siamo destinati a vivere sempre più spesso a causa dei cambiamenti climatici. Riemerge sempre più forte la possibilità di incrementare la raccolta delle acque piovane. Questa buona pratica potrebbe essere davvero di aiuto
Siccità e inondazioni, un binomio molto stretto che è destinato a peggiorare nel prossimo futuro a causa dei cambiamenti climatici. Gli esperti tornano a parlare di raccolta dell’acqua piovana come possibile aiuto contro periodi di estrema mancanza d’acqua.
La siccità è un dramma tutto tutti i punti di vista. Oltre ad essere un evidente problema “di per sé”, lunghi periodi di estrema mancanza d’acqua incrementano il rischio di inondazioni potenzialmente devastanti. Infatti una forte pioggia, pur desiderabile, può diventare pericolosa su un terreno arido in quanto questo ha minori capacità di assorbire l’acqua.
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Ma la raccolta delle acque piovane, quando ci sono, può essere di aiuto. Se ne parla da tempo, ma in questo momento la questione è tornata alla ribalta, anche perché la siccità è tutt’altro che finita, anche qui da noi.
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L’acqua piovana può essere drenata in particolare dai tetti e raccolta in serbatoi di stoccaggio, e può essere utilizzata anche per sciacquare i servizi igienici e lavare i vestiti, il che potrebbe far risparmiare considerevolmente sul consumo idrico domestico.
La raccolta dell’acqua piovana è un modo alternativo per ottenere e immagazzinare acqua dolce – scrivono su The Conversation Cecilia A. Green (Syracuse University) e Farah Nibbs (State University of New York College of Environmental Science and Forestry) – Raccogliendo in un serbatoio le precipitazioni che cadono naturalmente sui tetti e sui marciapiedi, si trasforma l’acqua che normalmente verrebbe dilavata in una risorsa per cucinare, fare il bucato, irrigare e persino per la produzione ad alta intensità idrica
Dal 2005 al 2015, il programma Water for Life delle Nazioni Unite ha promosso attivamente la raccolta dell’acqua piovana come potenziale soluzione alla carenza idrica globale. E secondo un rapporto delle Nazioni Unite del 2006, le precipitazioni in tutto il continente africano sono più che adeguate per soddisfare più volte i bisogni della popolazione attuale.
Eppure la crisi idrica, parte di un disastro ecologico in atto in gran parte provocato da noi, è sempre più preoccupante e sta travolgendo anche i Paesi cosiddetti sviluppati.
Perché anche se l’acqua è teoricamente abbondante, è sempre più difficile utilizzarla. E questo – non è difficile da immaginare – avrà conseguenze catastrofiche se non corriamo ai ripari.
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