Olio extravergine d’oliva: presto potremmo pagarlo 10 euro al litro, i costi di produzione sono insostenibili

La Coldiretti Puglia lancia l'allarme sui prezzi di produzione dell'olio extravergine di oliva, ormai alle stelle. Tutto questo, inevitabilmente, ricadrà su noi consumatori che potremmo arrivare presto a pagare l'olio extravergine d'oliva 10 euro al litro

Diverse aziende già da tempo stanno lanciando l’allarme: i costi di produzione di cibi, bevande e oggetti di uso comune sono vertiginosamente aumentati, diventando il più delle volte insostenibili. E alla fine chi ci va a rimettere? Indovinato: il consumatore, che si trova costretto ad acquistare a prezzi notevolmente aumentati (e ce ne siamo accorti tutti).

Vi avevamo già parlato della situazione del latte che sta arrivando a costare 2 euro al litro. Leggi anche:  Il latte potrebbe arrivare a costare più di 2 euro al litro entro dicembre, l’allarme di Granarolo e Lactalis

Ma anche l’olio extravergine d’oliva, eccellenza del nostro Paese, è a rischio. L’aveva già affermato un report di Coldiretti e Unaprol, da cui era emerso un quadro molto preoccupante, un vero e proprio crollo della produzione nazionale di olive che sta portando alla perdita di 1 bottiglia di olio su 3. Leggi anche: Perché rischiamo a breve di trovare sempre meno olio extra vergine di oliva italiano sugli scaffali

A ribadire le criticità, è ora Coldiretti Puglia che segnala costi quintuplicati dell’energia per produrre l’olio extravergine di oliva, insomma bollette salatissime che si uniscono a rincari di materie prime, etichette e vetro:

Con l’esplosione dei costi aumentati in media del 50% nelle aziende olivicole, in particolare i rincari diretti e indiretti determinati dall’energia vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica. Olivicoltori e frantoiani sono costretti a fronteggiare l’incremento dell’elettricità, i cui costi sono quintuplicati.

Tutto questo si unisce ad un anno particolarmente critico sul fronte dei cambiamenti climatici e della siccità che hanno inciso negativamente sulla produzione, di fatto dimezzandola.

Cosa potrebbe succedere? Si prevede una produzione minore di olio e soprattutto un rincaro dei prezzi al consumatore. Sembra che un litro di olio extravergine d’oliva sugli scaffali dei supermercati potrebbe arrivare presto a costare fino a 10 euro. 

 

La soluzione?

Scrive Coldiretti Puglia che:

Non è più rinviabile un piano strategico nazionale dell’olivicoltura che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori, proseguendo a livello internazionale la battaglia per tutelare la qualità del nostro olio extravergine d’oliva, cercando di cambiare anche alcuni parametri che penalizzano i nostri agricoltori già vessati dal cambiamento climatico e dall’aumento sconsiderato dei costi energetici.

E inoltre aggiunge:

Servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve.

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Fonte: Coldiretti Puglia

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