Funghi velenosi: padre e figlio li raccolgono in giardino scambiandoli per commestibili ma finiscono intossicati

Un padre e un figlio di Padova hanno raccolto nel loro giardino dei funghi che sembravano mazze di tamburo, dunque apparentemente commestibili. In realtà si trattava di Lepiota cristata, fungo velenoso che ha causato pesanti sintomi ai due uomini

È il periodo dei funghi e tante persone in questi giorni li stanno raccogliendo per i boschi un po’ in tutta Italia. Se però non si è esperti e non si conoscono alla perfezione le varie specie, è consigliabile lasciar perdere. Si rischia infatti di trovarsi alle prese con pesanti intossicazioni alimentari che possono portare addirittura alla morte.

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I funghi possono anche spuntare nei nostri giardini in questo periodo ma il discorso è sempre valido: nel dubbio, meglio non toccarli e soprattutto mai cucinarli e mangiarli. Quanto accaduto ad un padre e un figlio di Padova ci ricorda ancora una volta che con i funghi non si scherza.

I due uomini hanno raccolto e consumato dei funghi comparsi nel loro giardino che, apparentemente, sembravano delle mazze di tamburo. In realtà, si trattava di un fungo simile, la cosiddetta “falsa mazza di tamburo”, scientificamente nota con Lepiota cristata, velenosa e che fa comparire sintomi di intossicazione alimentare già 2 o 3 ore dopo il consumo.

Appena hanno avvertito i primi pesanti sintomi gastrointestinali, padre e figlio hanno subito chiesto aiuto ai sanitari del 118. Portati d’urgenza all’ospedale Piove di Sacco, sono stati ricoverati per 4 giorni.

A preoccupare è stata soprattutto la situazione dell’uomo più anziano (74 anni), colpito da insufficienza renale ed epatica, mentre il figlio ha avuto solo dolori addominali e vomito.

Il Sian – Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Ulss 6 Euganea ha dichiarato che nel Padovano, tra settembre e ottobre, sono stati già 6 i casi di intossicazione alimentare dovuti al consumo di funghi.

La Ulss locale ricorda che sono diversi i funghi velenosi che, ad occhio inesperto, possono essere scambiati per varianti commestibili. Un esempio è rappresentato dal chiodino, simile all’amanita falloide, il fungo più velenoso in circolazione.

Noi vi avevamo parlato invece del Rubroboletus satanas, il fungo tossico più scambiato per un porcino commestibile. 

La Ulss 6 Euganea scrive inoltre che:

Nel mese di settembre sono state molteplici le consulenze per sospette tossinfezioni da consumo di funghi spontanei, la maggior parte delle quali poi ricondotta ad un consumo di funghi commestibili cucinati in modo inadeguato.

Ribadiamo dunque ancora una volta che, se non si è esperti, è bene lasciare dove sono i funghi e anche se li acquistiamo, ricordiamoci sempre di cucinarli correttamente.

Ci sono poi anche alcune erbe e piante commestibili che presentano rischi simili. Ve ne avevamo parlato nel seguente articolo:

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Fonte: Ulss 6 Euganea

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