A Roma misure “anti contagio” contro il MORBO che tutela i ciclisti

Con una buona dose di ironia, il movimento punta a sensibilizzare i cittadini romani al rispetto dei ciclisti e delle piste ciclabili

Un nuovo morbo ha preso a diffondersi per le strade di Roma: è il MORBO, ovvero il MOvimento Romano Biciclette Organizzate. Il nome divertente e il logo (che rappresenta appunto un enorme e minaccioso agente patogeno) non devono trarre in inganno e allontanare dalla serietà di questa iniziativa.

Si tratta infatti di un progetto nato per sensibilizzare gli utenti della strada al rispetto degli spazi altrui e alle buone pratiche relative all’uso della bici e della mobilità dolce in generale. Troppo spesso le piste ciclabili sono occupate da auto in sosta, motorini e monopattini elettrici parcheggiati, oppure da cumuli di rifiuti – per non parlare di pedoni e automobilisti “distratti” o frettolosi, che non rispettano chi è in sella alla bicicletta.

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Pedalare è un atto di rispetto verso la città e l’ambiente, poiché ci permette di muoverci anche su lunghe tratte – magari per andare al lavoro o a scuola – senza inquinare e senza rilasciare nell’atmosfera urbana il dannosissimo particolato proveniente dai tubi di scappamento di auto e moto.

E invece, anziché creare un ambiente il più possibile favorevole all’uso delle due ruote, i ciclisti si trovano costretti a fare slalom fra le auto, i motorini e i rifiuti, e la loro incolumità è messa spesso a repentaglio dall’inciviltà degli altri utenti della strada.

Il MORBO rappresenta proprio questo: prende piede in città quando si diffondono atteggiamenti di maleducazione, di mancanza di rispetto delle regole e degli altri. Come si legge sul portale dell’iniziativa:

Tutti vorremmo una città più a misura di cittadino che quest’ultimo utilizzi la macchina, i mezzi pubblici, la bicicletta o i propri piedi. Se tutti facciamo uno sforzo per rispettarci e rispettare gli spazi pubblici allora avremo fatto un passo enorme verso una Roma più bella.

Bastano pochi semplici accorgimenti per evitare che il MORBO si diffonda, contagiando i cittadini. Innanzitutto, sia che siamo in auto sia che siamo in sella alla bici, ricordiamo che non siamo soli sulla strada e impariamo a rispettate tutti gli “attori urbani”, ognuno con le sue esigenze.

Allertiamo poi i nostri sensi per percepire la presenza di una bicicletta accanto a noi: guardiamo sempre la strada a 360° e ascoltiamo gli eventuali segnali che provengono da un ciclista: bici e monopattini non fanno molto rumore, è vero, ma hanno dei campanelli che ci avvertono del loro arrivo.

Infine, se siamo in auto controlliamo sempre dove ci parcheggiamo e prestiamo attenzione ogni volta che svoltiamo a un incrocio o che siamo fermi nel traffico. Un attimo di attenzione in più allontanerà il rischio di incidenti potenzialmente pericolosi ai danni dei ciclisti.

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Fonte: Il Morbo

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