È arrivata la tanto attesa sentenza del Tar del Lazio che ha dato ragione all'ormai noto rifugio romano di maiali e cinghiali: la Sfattoria degli Ultimi. Gli animali sono definitivamente salvi!
Ci sono finalmente ottime notizie per gli animali ospiti della Sfattoria degli Ultimi. Il Tar del Lazio, Sezione Terza quater, con la sentenza n.12862, depositata oggi, ha di fatto accolto il ricorso del rifugio romano, annullando definitivamente l’ordine di abbattimento di maiali e cinghiali disposto dalla Asl Rm1.
Questo piccolo ma prezioso rifugio, grazie anche al sostegno di una vera e propria mobilitazione popolare oltre che delle associazioni animaliste, è riuscito quindi a battere la Asl romana e a salvare i suoi animali che, lo ricordiamo, sono sempre stati sani e non affetti da peste suina africana.
Nella sentenza si legge che:
il parere del Ministero della salute e del Commissario straordinario del 12.8.2022 non è supportato da un’adeguata istruttoria e non è correttamente motivato.
E poi che:
l’ordine di abbattimento impugnato deve essere annullato in quanto illegittimo per contraddittorietà, difetto di istruttoria e difetto di motivazione sotto il profilo indicato; e analogamente è a dirsi quanto al parere del Ministero della salute e del Commissario straordinario del 12.8.2022.
In pratica, l’ordine di abbattimento è stato ritenuto illegittimo in quanto la Asl avrebbe dovuto prima valutare la possibilità di riconoscere una deroga agli abbattimenti, proprio in quanto si trattava di un “rifugio per animali in difficoltà” e considerando anche l'”elevato valore culturale o educativo ai sensi dell’articolo 13 del regolamento delegato UE 2020/687″.
Ed erano proprio le parole che in tanti stavamo aspettando e ora è il momento di festeggiare!
Il video pubblicato da La Sfattoria degli Ultimi che ringrazia tutti per il sostegno fa anche un po’ emozionare, e non possiamo che essere più d’accordo sul fatto che tutti uniti e grazie all’amore per gli animali, si riescono ad ottenere grandi risultati. E quanto accaduto oggi è un primo ma importante passo nella direzione giusta.
C’è però chi già annuncia di voler far giustizia in sede penale anche per tutti gli altri suini barbaramente uccisi, con la “scusa” della peste suina.
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