Una recente ricerca ha rivelato che l’orario dei pasti può influenzare il modo in cui il nostro corpo immagazzina il grasso, brucia le calorie e la sensazione di sazietà. Secondo gli studiosi questo può influire sul rischio di obesità e sovrappeso
A che ora bisognerebbe cenare per resistere senza mangiare fino al mattino e dunque riuscendo anche a tenere il peso sotto controllo?
Uno studio suggerisce che mangiare nel corso della giornata può avere un impatto diretto sulla nostra regolazione biologica del peso in tre modi chiave:
- attraverso il numero di calorie che bruciamo,
- i livelli di fame,
- e il modo in cui il corpo immagazzina il grasso.
Questa è una scoperta preziosa di come il rischio di diventare obesi potrebbe essere ridotto in un modo relativamente semplice, ossia mangiando i pasti poche ore prima.
Studi precedenti avevano già identificato un legame tra gli orari dei pasti e l’aumento di peso, ma qui i ricercatori hanno voluto esaminare il legame più da vicino, oltre a svelarne le ragioni biologiche.
Frank Scheer, del Brigham and Women’s Hospital di Boston, ha dichiarato che:
Volevamo testare i meccanismi che potrebbero spiegare perché mangiare tardi aumenta il rischio di obesità. Precedenti ricerche avevano dimostrato che mangiare tardi è associato a un aumento del rischio di obesità, aumento del grasso corporeo e riduzione del successo nella perdita di peso. Volevamo capire il perché.
Lo studio
La ricerca ha coinvolto 16 partecipanti con un indice di massa corporea (BMI) nel range di sovrappeso o obesi.
Ogni volontario ha attraversato due diversi esperimenti della durata di sei giorni, con il sonno e l’alimentazione strettamente controllati.
In un esperimento, i partecipanti hanno rispettato un programma rigoroso di tre pasti al giorno negli orari normali:
- colazione alle 9:00,
- pranzo alle 13:00 e
- cena intorno alle 18:00.
Nell’altro, i tre pasti sono stati spostati il primo intorno alle 13:00 e l’ultimo intorno alle 21:00.
Attraverso campioni di sangue, domande e altre misurazioni, il team è stato in grado di effettuare una serie di osservazioni.
Quando i partecipanti mangiavano più tardi i livelli dell’ormone leptina – che ci dice quando siamo sazi – erano più bassi, quindi i partecipanti potrebbero aver sentito più fame. Inoltre, le calorie venivano bruciate a un ritmo più lento.
I test hanno anche dimostrato che l’espressione genica del tessuto adiposo, che influenza il modo in cui il corpo immagazzina il grasso, aumenta il processo di adipogenesi che costruisce i tessuti adiposi e diminuisce il processo di lipolisi che scompone il grasso.
Ciò che questo studio mostra è che mangiare a orari specifici della giornata può influire sul modo in cui i nostri corpi bilanciano l’energia, e sul rischio di obesità; si tratta di un fattore molto più semplice da gestire e attuare per molte persone, rispetto a seguire una dieta o un regime di allenamento costante.
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Fonte: Brigham and Women’s Hospital
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