Vergognoso, Piazza del Popolo trasformata in una discarica dagli ultrà spagnoli (ma purtroppo non c’è niente di cui meravigliarsi)

Il calcio è così, o si ama o si odia. Peccato, però, che per episodi simili la tendenza è sempre quella di condannarlo in toto. Il motivo? I tifosi, diciamocela tutta, a far branco ci mettono un attimo. Anche nel poco (pochissimo) rispetto di una città

È in realtà scena di ordinaria amministrazione: quasi sempre, infatti, dopo una partita di calcio, le zone limitrofe allo stadio sono un ricettacolo di spazzatura. Bottiglie, lattine, carte di ogni tipo. Tutto invade qualsiasi angolo di un intero quartiere, complice la voglia di far festa.

Ma avete mai pensato quanto poco rispetto abbia chi va a vedere la squadra della propria città per la propria stessa città? Per non parlare di chi di una città è ospite.

Un briciolo di niente. Hanno fatto scalpore le immagini di una Piazza del Popolo, a Roma, in ginocchio, completamente coperta dai rifiuti lasciati dai tifosi del Betis Siviglia, che si erano radunati qui prima della partita del club spagnolo contro la Roma.

Un video di Selvaggia Lucarelli, ma non solo, mostra letteralmente devastata:

Tra sporcizia di ogni sorta e cattivi odori, così si presentava la piazza agli occhi di residenti e turisti. Nel tardo pomeriggio la Questura ha richiesto l’intervento del personale Ama che ha ripulito tutto. Ci mancherebbe, ma rendiamoci conto che non è un caso isolato.

Quello cui abbiamo assistito ieri è una bolgia che si ripete regolarmente ogni domenica nelle zone limitrofe agli stadi delle nostre città (ma anche in seguito ad eventi che richiamano folle eccezionali). E sempre, sistematicamente, al calcio finale, dopo che tutti sono andati via, quelle stesse zone sono un autentico campo di sterminio. I più fortunati avranno il quartiere ripulito in poche ore, altri dovranno aspettare anche un giorno.

In questo video di greenMe, per esempio, possiamo vedere quello che avviene sistematicamente dopo le partite presso lo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli, come documentano le nostre redattrici.

Ah, quanto amore per una squadra di calcio e quanto poca accortezza per tutto il resto!

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