Leggere bene etichette e date di scadenza degli alimenti ci permette di ridurre al minimo gli sprechi di cibo, risparmiando denaro e aiutando l'ambiente
Lo spreco alimentare è una piaga sociale difficile da debellare. Malgrado l’aumento dei prezzi dei generi di consumo dovuto alla crisi energetica e alle tensioni in centro Europa, è ancora troppo il cibo ancora buono che ogni settimana finisce nella spazzatura – quasi mezzo chilo di cibo ogni settimana per famiglia.
Acquisti impulsivi, cattiva gestione della dispensa, preparazioni in quantità eccessive o addirittura semplici dimenticanze di prodotti che semplicemente scadono perché non vengono consumati in tempo: questi sono i motivi più frequenti che portano a gettare il cibo.
Ma sapevate che esistono degli alimenti che hanno una data di scadenza lontanissima e che possono essere consumati anche dopo questa? Si tratta di prodotti che possiamo conservare in dispensa anche per anni senza che vadano a male – a patto, ovviamente, di conservarli in un luogo fresco e asciutto, al riparo da fonti di calore.
Prima di indicarvi questi prodotti, tuttavia, è bene fare una distinzione fra la data di scadenza vera e propria e il termine minimo di conservazione: come indicato dal Ministero della Salute, la data di scadenza è introdotta dalla formula “Da consumare entro:” e si applica a quei prodotti che deperiscono nell’arco di pochi giorni o settimane – come il latte, gli yogurt, la frutta confezionata, il pane.
Al contrario, il termine minimo di conservazione è introdotto dalla formula “Da consumarsi preferibilmente entro:” e si applica a prodotti che hanno tempi di conservazione più lunghi – come la pasta, la farina, il cioccolato, la frutta disidratata, i surgelati. In questo caso, il prodotto può essere consumato anche dopo la data di scadenza – a patto che venga conservato in maniera corretta.
Fatta questa prima distinzione, possiamo già comprendere a leggere meglio le etichette per limitare gli sprechi di cibo. Ma veniamo ora alla lista degli alimenti che possiamo tenere in dispensa per anni senza preoccuparci della loro scadenza, e che possiamo consumare anche alcuni mesi dopo la data segnata sulla confezione.
- Pasta. La pasta ha una data di scadenza molto lunga, compresa fra i due e i tre anni dal confezionamento. Se conservata in modo corretto – quindi in luogo asciutto e lontano da fonti di calore e umidità – può essere mangiata anche alcuni mesi dopo la scadenza.
- Cereali essiccati. Riso, miglio, farro e orzo possono durare anni nella nostra dispensa poiché sono alimenti secchi con un bassissimo tasso di umidità. La formazione delle cosiddette “farfalline” non dipende infatti da un deterioramento del prodotto, bensì da una sua cattiva conservazione. In questo articolo vi abbiamo raccontato tutti i trucchi per tenere questi piccoli insetti lontano dalla nostra dispensa.
- Legumi secchi. Anche i legumi secchi, come i cereali, sono privi d’acqua e non sviluppano carica microbica. Per questo motivo possiamo conservarli in dispensa anche per anni – meglio se in contenitori ermetici di vetro.
- Sale e zucchero. Se pensiamo che, sia nel caso del sale che in quello dello zucchero, si tratta di conservanti naturali, non ci sorprende che la loro data di scadenza sia pressoché inutile. Ricordiamoci però di conservare questi prodotti in maniera corretta, all’interno di un contenitore ermetico in vetro o alluminio.
- Cibi in scatola. Tonno, legumi, conserve dolci e salate: questi prodotti sono fatti per resistere all’azione deteriorante del tempo. Anche se consigliamo di preferire prodotti freschi a quelli in scatola, non possiamo negare l’incredibile praticità di avere in casa qualcosa di già pronto all’uso che non scade.
- Cibi surgelati. Anche i cibi surgelati hanno una data di scadenza molto lunga – solitamente due o tre anni dopo il confezionamento. Essendo poi sottoposti a processi di surgelazione industriali a temperature molto inferiori a 0°C, sono in grado di resistere nel nostro freezer anche dopo la data di scadenza riportata in confezione.
Leggi anche:Sì, il pesce surgelato si conserva davvero per anni. Non è un errore di etichetta
- Aceto, vini e liquori. L’alcol contenuto in queste bevande è un conservante naturale e consente tempi di conservazione anche decennali – a patto che le bottiglie siano conservate al buio in un luogo fresco e con un giusto livello di umidità.
- Miele. Chiudiamo la lista con un alimento molto amato e dalle numerose proprietà benefiche per il nostro organismo. La data di scadenza del miele è fissata solitamente dopo due anni dal confezionamento ma si tratta di un’indicazione che, in caso di corretta conservazione del prodotto, può essere ignorata. Nel tempo il miele potrebbe cambiare un po’ consistenza e colore, ma si tratta di processi di cristallizzazione naturali che non compromettono la buona qualità del prodotto.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Ti consigliamo anche: