Anche le scimmie usano le foreste come “farmacie”

Gli animali utilizzano sostanze naturali per prevenire e curare le malattie come dimostra questo nuovo studio dell’Università di San Paolo

Non solo l’uomo ricorre alla natura per curarsi. La zoofarmacia, più comunemente definita automedicazione animale è una tecnica adottata da molte specie animali che consiste nell’utilizzare sostanze naturali per prevenire, curare o addirittura guarire le malattie.

Questa pratica comprende diversi comportamenti da parte degli animali, come per esempio cibarsi di piante e di terreno oppure applicare sostanze direttamente sul corpo.

È stato visto che non pochi esemplari si nutrono delle sostanze presenti nel suolo al fine di acquisire i minerali essenziali per favorire il processo di digestione.

La zoofarmacia è stata osservata soprattutto nei mammiferi, in particolare modo elefanti, orsi, alci e nei primati.

Non a caso il team di ricercatori dell’Università Statale di San Paolo (UNESP) in Brasile, ha preso in esame il comportamento del tamarino leone nero (Leontopithecus chrysopygus) anche noto come tamarino dalla groppa d’oro. Si tratta di un piccolo primate neotropicale purtroppo minacciato dal pericolo di estinzione.

I ricercatori hanno quindi seguito tutti i movimenti dei gruppi di tamarini, osservando che questi strofinavano i loro corpi sul tronco di un albero particolare coperto di resina. 

Esperti locali e botanici del team hanno concordato sulla natura effettiva di quegli alberi: si tratta infatti di Myroxylon peruiferum, un albero noto nella medicina tradizionale per le sue proprietà antibiotiche, antinfiammatorie e antiparassitarie.

La resina prodotta ha un profumo molto legnoso, con toni di cannella, chiodi di garofano e pino.

I risultati dell’osservazione hanno fornito dati importanti anche sul comportamento di altri mammiferi, che vivono nella foresta atlantica e sfruttano questi alberi curativi. In particolare si stima che oltre 10 specie attingano alla resina dei cabreúvas (così vengono chiamati questi alberi in lingua locale) come per esempio l’ocelot, il formichiere dal collare,il pecari dal collare è il daguet rosso.

I formichieri utilizzano i loro artigli per squarciare la corteccia e strofinare il corpo ove fuoriesce la resina. I pecari invece si spargono vicendevolmente la resina sulla pelliccia.

Ognuno di questi mammiferi sfrutta le proprietà benefiche di questi alberi per curare le ferite o respingere i parassiti. È il caso del tamarino, che utilizza la resina profumata per non contrarre la febbre gialla, malattia trasmessa dalle zanzare.

Il Myroxylon peruiferum rappresenta una risorsa preziosa per le specie abitanti la foresta atlantica brasiliana. Proprio per questo diventa necessario preservare questi alberi poiché, come dimostra anche questo nuovo studio, dalla loro presenza dipende anche la sopravvivenza di molti animali.

Fonti: The Conversation/Bio Tropica

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