Dal nucleare ai rigassificatori: cosa succederà all’ambiente con la Meloni Premier

Quali sono state le proposte di Fratelli d'Italia, partito che ha vinto le elezioni, in materia di ambiente e lotta alla crisi climatica? Rileggiamo insieme il programma

Il partito di centro-destra Fratelli d’Italia, guidato da Giorgia Meloni, ha vinto le elezioni politiche che si sono svolte nella giornata di ieri ottenendo quasi il 26% dei consensi e risultando il primo partito in Italia , con la coalizione di Centro Destra attestata al 47% circa delle preferenze e destinata con il premio di maggioranza ad avere la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato. Ma cosa succederà ora sul fronte a noi particolarmente caro, ovvero quello dell’ambiente?

Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato le idee e le proposte delle varie forze politiche in materia di ambiente, sostenibilità, contrasto alla crisi climatica ed energetica. Dalla lettura che avevamo fatto, è emerso un dato che possiamo subito riproporre.

Mentre alcuni partiti hanno messo la questione ambientale al centro della loro campagna elettorale, o quantomeno fra i primi punti programmatici, il centro-destra ha dato pochissima attenzione ai temi della salvaguardia dell’ambiente. Nel programma in 15 punti condiviso da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, infatti, l’ambiente si trova solo al dodicesimo posto.

Un po’ poco, vista l’emergenza ambientale in atto e la necessità urgente di creare piani nazionali di lotta al cambiamento climatico. Solo pochi giorni fa, l’alluvione devastante che ha colpito le Marche e che ha provocato dodici morti (una tredicesima persona risulta ancora dispersa) ci ha dimostrato quanto siamo impreparati al clima sempre più estremo con cui dovremo confrontarci nei prossimi mesi.

Leggi anche: Non solo Marche, la mappa dell’Italia più a rischio idrogeologico: da inizio anno ci sono state già 62 alluvioni

Giorgia Meloni e il suo programma

Ma torniamo a Giorgia Meloni e a quello che il suo partito ha proposto sui temi dell’ambiente e della lotta al cambiamento climatico. La sfida più importante che si trova ad affrontare il nuovo Governo è certamente quella dell’energia. Per affrontarla, FdI propone la diversificazione degli approvvigionamenti energetici e la realizzazione di un piano per l’autosufficienza energetica, utilizzando al massimo le risorse già presenti sul territorio nazionale.

Questo vuol dire riattivare o realizzare pozzi per l’estrazione del gas naturale. Ma non solo: accanto alla promozione delle fonti energetiche rinnovabili, non si esclude il ricorso al nucleare “pulito e sicuro, attraverso la creazione di impianti di ultima generazione senza veti e preconcetti”

Il dodicesimo punto del programma elettorale di Giorgia Meloni ha come titolo “L’Ambiente, una priorità”. Fra le proposte, l’attuazione di un piano strategico nazionale di economia circolare per ridurre il consumo delle risorse naturali, aumentare il livello del riciclo dei rifiuti, ridurre i conferimenti in discarica, trasformare il rifiuto in energia rinnovabile attraverso la realizzazione di impianti innovativi e sostenibili.

Oltre a questo si prevedono un piano straordinario per la tutela e la salvaguardia della qualità delle acque marittime e interne, con l’efficientamento delle reti idriche per limitare gli sprechi d’acqua, e un piano straordinario di resilienza delle aree a rischio dissesto idrogeologico con interventi mirati.

Si punta poi a salvaguardare la biodiversità con varie iniziative – come l’istituzione di nuove riserve naturali, la promozione dell’educazione ambientale nelle scuole, iniziative di rimboschimento su tutto il territorio nazionale. Infine, si pensa di incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico – anche se, su questo punto, non è chiaro come si intenda procedere.

Leggendo questo programma elettorale, condiviso con gli altri due partiti di centro-destra, si può già comprendere come il tema dell’ambiente sia trattato in modo sbrigativo e senza proposte concretamente attuabili: alla questione ambientale è indirizzata una breve lista di frasi fatte e posizioni vaghe su argomenti che sembrano menzionati più per dovere che per una reale volontà di affrontare questi temi così urgenti.

E inoltre, mentre nel programma condiviso del centro-destra leggiamo posizioni e proposte più moderate, andando a spulciare nei programmi dei singoli partiti emergono le effettive intenzioni delle forze politiche – tutt’altro che green. Se non vogliamo dire che il problema ambientale è del tutto negato, esso è quantomeno ignorato e messo in secondo piano rispetto alle iniziative per la tutela delle industrie italiane e degli interessi economici del Paese – anche quando questi si scontrano con la necessità di contrastare la crisi climatica ed energetica in atto.

Come abbiamo detto, nel programma si parla di energie rinnovabili e transizione energetica sostenibile, ma non si nega l’appoggio incondizionato ai rigassificatori (come quello di Piombino), all’apertura di nuove centrali nucleari e di pozzi per l’estrazione di gas.

E ancora: si menziona l’impegno in difesa dell’ambiente e della natura, attuabile anche attraverso la realizzazione degli obiettivi ecologici contenuti nel PNRR, e al tempo stesso non si nega l’impegno a salvaguardare il “sistema produttivo colpito da anni di crisi, con particolare attenzione alle filiere industriali di difficile riconversione, ad esempio l’automotive.”

Quindi tutelare le imprese, anche quelle particolarmente impattanti sull’ambiente e difficilmente riconvertibili dal punto di vista della sostenibilità, è un impegno che precede e scavalca quello per l’ambiente – ennesima dimostrazione del fatto che la questione della tutela ambientale è piuttosto marginale per il centro-destra.

Infine, non è un mistero che il tema della caccia sia caro a tutti e tre i partiti – in particolare alla Lega di Matteo Salvini, che da sempre protegge la mattanza indiscriminata degli animali.

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Fonte: Ministero dell’Interno

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