A causa del cambiamento climatico sempre più ecosistemi forestali stanno via via scomparendo dalla faccia della Terra. Moltissime specie hanno perso tutte le loro foglie per via della prolungata siccità, altre invece crescono con estrema difficoltà
Siccità, violenti eventi temporaleschi e temperature superiori alla media stanno infliggendo durissimi colpi alla vegetazione dell’intero Pianeta. In diverse parti del mondo la copertura forestale appare estremamente sofferente.
A denunciare (nuovamente) le difficili condizioni in cui versano i nostri polmoni verdi è il ForNaLab della Ghent University, progetto di ricerca volto a studiare la natura e a quantificare l’impatto dei repentini cambiamenti climatici su alberi e arbusti.
Ma di quali effetti parliamo? Come spiegano gli studiosi periodi prolungati di siccità influenzano significativamente il processo di fotosintesi clorofilliana, rallentando così la crescita degli alberi. E la conferma proviene dagli anelli annuali, i cerchi dei tronchi che consentono di determinare l’età, ma anche lo stato di salute del singolo albero.
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Nelle foreste delle Fiandre orientali, luogo su cui si concentrano i ricercatori del ForNaLab, gli anelli osservati erano molto stretti. Ciò è indice di un periodo assai caldo che gli alberi hanno attraversato.
Le analisi dei colleghi internazionali mostrano che il 2015-2020 è il periodo più secco degli ultimi 2.100 anni. La loro ricerca si basa, tra le altre cose, sulla crescita degli alberi e sulla composizione chimica del legno, ha affermato lo studioso Lander Baeten.
Moltissimi sono anche gli alberi che stanno perdendo tutte le loro foglie. Per quanto ciò possa sembrare parte del ciclo naturale di vita dell’albero, in realtà non lo è se rapportato alla modifica del nostro clima. Meno foglie significa meno ombra e dunque maggiore calore.
Tra le specie più colpite in assoluto vi è l’abete rosso, una conifera diffusissima in Europa eppure molto fragile. La vulnerabilità degli ecosistemi forestali non esclude nemmeno gli alberi più longevi, la cui resilienza sta precipitando a picco.
L’intento dei ricercatori è perciò quello di favorire il ripristino ecologico. Per fare ciò gli esperti stanno studiando approfonditamente le cosiddette “foreste miste”. Tre siti con un numero complessivo di 100.000 alberi piantati nel 2010 sono attualmente sotto osservazione.
Con la nostra ricerca ecologica cerchiamo di capire come funzionano gli ecosistemi, con un focus molto speciale sulla foresta. Allo stesso tempo, stiamo cercando soluzioni basate sulla natura, come foreste miste in grado di gestire l’impatto dei cambiamenti climatici, ha commentato il docente universitario Kris Verheyen.
Fonte: ForNaLab
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