A Monaco diventano permanenti i semafori con le coppie omosessuali, per dire stop all’omofobia e alle discriminazioni

Installati in modo temporaneo nel 2015, i semafori LGBT+ sono stati oggetto di una controversia giudiziaria che ne voleva la rimozione

Anche dai semafori possono arrivare messaggi di tolleranza e di inclusione, come ci insegnano i semafori bavaresi che rappresentano diversi tipi di coppia nell’atto di attraversare la strada: due uomini, un uomo e una donna, due donne.

L’idea di rappresentare anche coppie omosessuali sui semafori di Monaco nasce nel 2015 come un esperimento di breve durata per rimanere poi come installazione permanente in sei semafori della capitale del Land.

Un’iniziativa che vuole lanciare un messaggio di rispetto e tolleranza verso ogni forma di amore. Messaggio che purtroppo non è stato apprezzato da un cittadino bavarese che ha intentato una causa contro l’amministrazione comunale per chiedere la rimozione dei semafori LGBT+ poiché, a suo vedere, il messaggio veicolato poteva essere frainteso e interpretato come un’incitazione all’incesto.

Per fortuna, la vicenda giudiziaria si è conclusa nel migliore dei modi: il giudice amministrativo ha dichiarato il ricorso dell’uomo inammissibile e ha deciso di lasciare i semafori LGBT+ lì dove sono, nei punti nevralgici di Monaco.

In tutta la Germania esistono figure “alternative” al classico omino che cammina all’interno dei semafori per il traffico pedonale: si tratta di una forma d’arte, che spesso rappresenta un legame speciale con il luogo d’installazione e con la sua storia o che vuole lanciare un messaggio di parità di genere e tolleranza.

Ad esempio, a Colonia ci sono donne che attraversano all’interno dei semafori come forma di parità di genere. A Berlino si può vedere il famoso Ampelmann, l’omino attraversatore con la bombetta in testa (eredità della Berlino Est prima della caduta del Muro). Infine, esistono semafori celebrativi di figure storiche come quelli dedicati a Martin Lutero (a Worms) o ai famosi Musicanti (a Brema).

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Fonte: Bayern Recht

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