Inquinamento luminoso: quali sono i rischi e gli effetti del passaggio ai LED in Europa (visibili anche dallo spazio)

Gli esperti di inquinamento luminoso temono che il passaggio alla luce blu del LED possa interferire con la salute degli animali e dell'uomo, causando un aumento dei problemi di insonnia per gli uomini e una maggiore esposizione ai predatori per gli animali

Lasciare le luci accese di notte rende difficile dormire, e può anche mettere in pericolo la nostra salute e gli ecosistemi.

Un nuovo studio ha ricostruito l’inquinamento luminoso notturno in Europa, e ha riscontrato un aumento delle luci blu artificiali in tutto il continente.

Sebbene la tecnologia LED possa aiutare a illuminare strade anche scarsamente visibili, gli autori avvertono che elevate quantità di emissioni di luce blu potrebbero alterare i cicli notturni naturali di esseri umani e animali.

Alejandro Sánchez de Miguel, autore principale dello studio ha affermato che:

Uno dei maggiori rischi per la luce artificiale è il modo in cui altera il comportamento degli animali. Molte volte la notte è il momento di mangiare, impollinare, navigare, nidificare o riposare, e tutti questi processi sono disturbati dalla luce artificiale. Queste fonti di luce possono causare danni a volte esponendo gli animali ai predatori, altre volte direttamente alterando la loro fisiologia.

Lo studio

Gli scienziati hanno tracciato la luce artificiale solo in aree più piccole poiché è difficile mappare su una scala più ampia.

Inoltre, altri studi hanno utilizzato i satelliti per produrre immagini pancromatiche, immagini in scala di grigi che combinano bande rosse, blu e verdi per l’alta risoluzione, ma non lasciano informazioni su lunghezze d’onda specifiche.

Il team ha aggirato questo problema utilizzando immagini scattate con fotocamere digitali dagli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Raccogliendo queste immagini, gli autori dello studio sono stati in grado di mappare lo spettro della luce in Europa, tra il 2012 e il 2013 e tra il 2014 e il 2020.

Rispetto all’inizio del decennio, hanno osservato un passaggio dall’illuminazione al sodio ad alta pressione, luci con una luce calda bagliore giallo che viene spesso utilizzato nelle strade e nei parcheggi, a LED bianchi ampi.

La mappa spettrale dello studio ha mostrato che il passaggio ai LED bianchi variava in base al paese. Italia, Irlanda e Regno Unito hanno mostrato il maggiore spostamento verso le emissioni di luce blu, mentre Belgio e Germania hanno mostrato il cambiamento minore.

Le città si stanno orientando verso i LED per fornire più luminosità ai cieli scuri rispetto al tono giallo monocromatico dell’illuminazione al sodio ad alta pressione.

Le luci a LED sono commercializzate come un’alternativa efficiente dal punto di vista energetico. Tuttavia, i risultati mostrano che queste emettono più emissioni di luce blu.

La luce blu ha onde più corte (che vanno da 450 a 495 nanometri) che forniscono più energia e un colore più freddo rispetto ad altre lunghezze d’onda più lunghe, come le onde di luce rossa. Siamo spesso esposti alla luce blu sui nostri dispositivi elettronici come smartphone e televisione.

L’esposizione alla luce blu può disturbare il sonno, inibendo la produzione di melatonina. Con la luce blu il cervello è indotto a pensare che sia ancora giorno, tenendoti sveglio e prolungando il tempo necessario per addormentarti.

Il lato positivo è che la luce blu aggiunta ai lampioni può far sentire le persone più sveglie durante la guida e ridurre gli incidenti. Ma potrebbe anche avere la conseguenza, non intenzionale, di aumentare i problemi di insonnia.

Secondo gli autori della ricerca, questo è uno dei primi studi che ha mappato l’intero spettro delle luci a LED in tutto il continente europeo di notte. L’obiettivo è cercare di automatizzare alcuni dei processi coinvolti nella mappatura, con l’obiettivo di creare una mappa del mondo che mostri i rischi ambientali associati all’illuminazione artificiale in tutto il pianeta.

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Fonte: ScienceAdvances

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