Abolendo il passaggio all'ora solare si potrebbero risparmiare milioni di euro fra illuminazione e riscaldamento, contenendo in questo modo anche le emissioni inquinanti
Il prossimo 30 ottobre torneremo all’ora solare, spostando le lancette dei nostri orologi indietro di un’ora. Una consuetudine alla quale siamo abituati ormai da decenni, ma che potrebbe avere una fine nel prossimo futuro.
Il mantenimento dell’ora legale tutto l’anno, e non solo nei mesi estivi, si inserisce bene in un’ottica di risparmio e energetico e di misure volte a contrastare il caro bollette. Abolendo l’ora solare per sei mesi all’anno, infatti, si otterrebbe un risparmio di circa un miliardo di euro solo nel primo biennio.
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Per questo motivo Consumerismo No Profit e SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) hanno lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org, volta a chiedere al Governo in carica, e a quello che sarà eletto dopo il 25 settembre, l’istituzione nel nostro Paese dell’ora legale tutto l’anno, abbandonando il passaggio semestrale all’ora solare.
In meno di 7 giorni la petizione ha già raccolto quasi 50mila firme, e l’iniziativa sta tenendo banco su web e social network, dove è uno degli argomenti più discussi – spiegano Luigi Gabriele (Consumerismo) e Alessandro Miani (Sima).
Questo dimostra l’interesse dei cittadini verso una misura che potrebbe realmente determinare risparmi immediati sul fronte dell’energia, e determinare benefici sul lato ambientale.
Il primo provvedimento in favore di un’abolizione dell’ora solare era stato lanciato nel 2018, quando il Parlamento Europeo approvò a maggioranza l’abolizione dell’obbligo del cambio orario due volte all’anno, lasciando agli Stati la possibilità di scegliere se continuare l’alternanza o piuttosto optare per l’uno o l’altro orario.
Se si passasse definitivamente all’ora legale, si guadagnerebbe un’ora in più di luce e calore al giorno. Questo, in un’ottica di crisi energetica, permetterebbe un sensibile risparmio in bolletta – sia per quanto riguarda l’illuminazione domestica sia per quanti riguarda l’uso del riscaldamento durante i mesi invernali.
Anche dal punto di vista delle emissioni inquinanti ci sarebbe un forte vantaggio, ovviamente. Il risparmio energetico ipotizzato permetterebbe di tagliare le emissioni inquinanti per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana e sull’ambiente.
Qui è possibile dare il proprio contributo alla causa sottoscrivendo la petizione.
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Fonte: Change.org
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