Preside di una scuola bolognese vieta i cellulari in classe: “un regalo di libertà, per essere più attenti al presente”

Un tentativo considerato dallo stesso preside "coraggioso", per permettere ai ragazzi di alzare lo sguardo e staccarsi da uno strumento pervasivo e che distrae. A fine anno verranno poi misurati i risultati

Fuori il cellulare dall’aula, in modo tale che quelle sei ore siano un “regalo, un regalo di libertà, per essere più attenti al presente, per poter riguadagnare la concentrazione, l’attenzione a sé, all’altro e a quello che viene proposto nel lavoro di classe”.

Così Marco Ferrari, preside del Liceo Malpighi di Bologna, annuncia la sua intenzione di bandire i cellulari dalle aule nelle ore di lezione.

Così, all’inizio delle lezioni, gli studenti dovranno consegnare il loro smartphone, che sarà restituito loro a fine mattinata, quando usciranno da scuola. Lezioni e intervalli senza telefonino.

Al pari di Francia e Spagna, dunque, si va verso la totale assenza di cellulari tra le mani dei ragazzi e non solo per non perdere la concentrazione.

Allora abbiamo deciso che occorreva un intervento educativo forte, mi rendo conto che lo è, ovvio che ci esponiamo anche alle reazioni critiche. Ma quella dal cellulare è una dipendenza che non puoi vincere con la buona volontà. Verificheremo come è andata a fine anno, ma penso che sia un tentativo che dovrebbero provare tutte le scuole. Crediamo che così i ragazzi possano dedicare tutte le loro energie al lavoro che si fa in classe e sperimentare la sfida dell’altro e dell’essere comunità durante l’intervallo, conclude Ferrari.

In realtà sono sempre più numerose le scuole, in cui stanno prendendo piede iniziative come queste che cercano di arginare il problema dell’utilizzo dei cellulari durante le ore di lezione. Vi avevamo parlato della scuola di Biella che ha avuto l’idea di far appendere i cellulari in classe come cappotti e della mozione che vieta gli smartphone da tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado nella Val d’Aosta.

Forza ragazzi, recuperate il vostro tempo, che non è solo quello speso sui social e sulle chat.

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Fonte: Liceo Malpighi

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