Una nuova indagine di Which? rivela che c'è ancora grande confusione in merito ai prezzi dei generi alimentari e spesso il consumatore non capisce quali prodotti e in che dimensioni o formati offrono davvero un risparmio. A generare il problema sono spesso le diverse confezioni e le etichette poco chiare
Quando entriamo al supermercato e magari dobbiamo acquistare un prodotto, spesso andiamo alla ricerca della soluzione più economica, ma non è sempre così semplice ed immediato capire qual è. L’organizzazione che si occupa di acquisti e test sui prodotti nel Regno Unito, Which?, ha condotto un’indagine in merito e per chiarire subito il focus più importante della questione fa un esempio molto chiaro.
Se tra gli scaffali delle bibite gassate nei supermercati andiamo alla ricerca della Diet Coke più economica troviamo che il prezzo della singola lattina è uno, quello del multipack un altro, quello di bottiglie di dimensioni diverse un altro ancora. Qual è dunque la scelta migliore?
La confusione la fa da padrone di fronte alle diverse possibilità. L’indagine ha infatti rilevato che ben il 72% delle persone non riesce ad individuare i prodotti più convenienti in una serie di esempi di cibi e bevande provenienti dai supermercati. Insomma, i consumatori non sono in grado tanto facilmente di trovare l’opzione che offre il miglior rapporto qualità-prezzo.
Una situazione che non va bene, soprattutto durante un periodo storico come quello che stiamo vivendo, in cui vi è un deciso aumento del costo della vita e risparmiare qualcosa sarebbe utile. Al contrario, questa ricerca mostra che potremmo addirittura pagare fino al 346% in più, scegliendo dimensioni diverse dello stesso prodotto.
Con l’attuale crisi del costo della vita, prezzi chiari per cibo e bevande sono più importanti che mai, eppure sembra che ci troviamo di fronte ad un problema. Come scrivono gli esperti di Which?:
La nostra indagine ha rilevato che il prezzo unitario – che consente di confrontare il valore con il costo per unità (ad esempio per 100 g o 100 ml) – è spesso poco chiaro, incoerente o assente. Gli scaffali dei supermercati sono spesso pieni di versioni di dimensioni diverse degli stessi generi alimentari. La convinzione comune che più grande generalmente significhi un prezzo migliore è spesso vera, ma non è sempre così. Se conosci il prezzo per 100g o 100 ml, puoi vedere subito qual è il più economico.
Dunque l’indicazione più importante è proprio questa, individuare il prezzo per 100 g o 100 ml o al kg o al litro, per poi confrontare le diverse opzioni di acquisto.
L’indagine
Gli esperti di Which? hanno confrontato i prezzi medi di 10 tipi di generi alimentari molto popolari per tre mesi (dal 1 marzo al 31 maggio) nei quattro più grandi supermercati del Regno Unito (Asda, Morrisons, Sainsbury’s e Tesco). È stato poi calcolato il prezzo per 100 g o 100 ml per verificare quanto il consumatore può pagare in più nel caso di dimensioni diverse. I risultati sono stati molto chiari:
Il prezzo della Coca-Cola per 100 ml variava tra 11 pence e 50 pence da Tesco. Questo è il 346% in più per un acquirente che acquista quattro bottiglie di vetro da 250 ml rispetto a uno che sceglie invece una bottiglia da 1,5 litri. Per le patatine salate Walkers Ready il prezzo per 100 g variava da 57 pence a £ 1,89 ad Asda. Quindi, il 231% in più per un acquirente che acquista una confezione da 45 g rispetto a uno che acquista una borsa condivisa da 175 g. E non sono solo i grandi marchi. Per il latte parzialmente scremato a marchio proprio, il prezzo per 100 ml variava tra 6 pence e 13 pence da Morrisons: è il 133% per un acquirente che sceglie una bottiglia da 500 ml rispetto a chi sceglie una da 2,27 litri.
L’indagine ha poi esaminato come funziona nella pratica il prezzo unitario nei grandi supermercati (Aldi, Asda, Islanda, Lidl, M&S, Morrisons, Sainsbury’s, Tesco e Waitrose) e sono stati riscontrati diversi problemi:
- Il prezzo unitario non era presente
- Il prezzo unitario era difficile da leggere, le etichette erano sbiadite o oscurate da altre segnalazioni
- Si utilizzavano unità diverse per gli stessi tipi di prodotto: es. alcuni pomodori avevano un prezzo al chilogrammo altri un prezzo unitario
- Terminologia confusa: su alcuni peperoni c’era sia il prezzo per “pezzo” che per confezione
Non è la prima volta che Which? conduce una campagna d’indagine sui prezzi poco chiari, un’analisi precedente è culminata in un super-reclamo all’Autorità per la concorrenza e i mercati nel 2015.
In merito l’associazione scrive:
Ciò ha portato a una serie di raccomandazioni per migliorare i prezzi unitari nei supermercati, ma la legislazione stessa non è stata modificata e la nostra ultima ricerca mostra che c’è ancora molto da fare. Which? ritiene che un prezzo unitario chiaro sia fondamentale per aiutare gli acquirenti a superare l’attuale crisi del costo della vita e invita i supermercati a fare urgentemente di più rendendo i prezzi unitari più evidenti, leggibili e coerenti, nonché visualizzandoli sulle loro offerte promozionali.
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Fonte: Which?
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