Torna lo sciopero globale per il clima,”le persone si stanno svegliando, ma i politici no”

Al grido di #PeopleNotProfit! il 23 settembre decine di migliaia di giovani, guidati dal movimento dei Fridays for Future, torneranno nelle strade e nelle piazze di tutto il mondo per scioperare e chiedere giustizia climatica (e un futuro dignitoso per l'umanità e il nostro Pianeta)

Sono pronti a far sentire la loro voce nelle piazze di tutto il mondo e a chiedere più tutele per l’ambiente, ma anche per le persone. Sono i giovani del movimento Fridays For Future, che per il 23 settembre hanno lanciato un nuovo sciopero globale per il clima.

#PeopleNotProfit!: questo è lo slogan scelto dal movimento ambientalista, fondato da Greta Thunberg. Per troppo tempo, infatti, la sete di profitto ha portato a calpestare i diritti degli esseri umani e danneggiato il Pianeta. È arrivato il momento di dire basta e invertire la rotta.

“Chiediamo che i nostri governi ascoltino le voci delle persone più vulnerabili a causa della crisi climatica e si adoperino immediatamente per fornire finanziamenti per perdite e danni alle comunità maggiormente interessate” spiegano i giovani attivisti.

“Stiamo ancora correndo nella direzione sbagliata.  La strada da percorrere è davvero lunga, ma siamo ancora qui e non abbiamo intenzione di fare alcun passo indietro” sottolinea Agnese Casadei del movimento Fridays For Future Italia.

La crisi climatica è ancora troppo marginale o del tutto assente nel dibattito elettorale italiano

In Italia lo sciopero per il clima, in programma il 23 settembre, sarà particolarmente sentito, visto che un paio di giorni dopo si terranno le lezioni politiche.

Dopo quattro anni di scioperi, le persone si stanno svegliando, ma i responsabili politici sono ancora fermi – osserva Alice Quattrocchi di Catania – Abbiamo organizzato marce e incontrato politici, ci siamo impegnati tutti i giorni per avere un impatto, oltre che per informare le persone di cosa succederà nei prossimi decenni.

Oggi abbiamo davanti nuove elezioni, ma la crisi climatica è ancora assente dal dibattito. Più noi parliamo di clima, più i principali partiti sembrano fare a gara per prenderci in giro con belle parole a favore dell’ambiente, senza nessun piano completo, ma anzi chiedendo nuovi rigassificatori o altre misure che accelerano la catastrofe climatica.

Come dar loro torto? Per la maggior parte dei partiti la tutela dell’ambiente rappresenta una questione secondaria, quasi marginale, nonostante la crisi climatica galoppi ogni giorno di più portando a conseguenze drammatiche (ormai sotto gli occhi di tutti).

Come sottolineato dai giovani attivisti, le persone più colpite dalle conseguenze della crisi climatica – fra cui i migranti – vengono ancora messe a tacere. Mentre, nel frattempo, chi è al potere sembra ancora dedicare tutto il proprio tempo a distrarre, ritardare e negare i cambiamenti necessari che ci attendono. E in tutto questo le emissioni di CO2 non stanno diminuendo, ma continuano ad aumentare. E troppi Paesi e aziende continuano ad investire nei combustibili fossili invece di optare per l’energia pulita e rinnovabile.

In vista delle elezioni politiche, Fridays For Future Italia ha anche raccolto nell’Agenda climatica una serie di proposte che ogni partito dovrebbe prendere in considerazione.

In questi giorni stiamo incontrando candidate e candidati e chiediamo loro che la crisi climatica venga affrontata a partire dall’energia e dai trasporti, che si parli di edilizia, lavoro, povertà energetica e acqua. – spiegano – Abbiamo 5 proposte e 10 richieste, e sappiamo che il solo voto non è sufficiente per vedere questo cambiamento realizzato: serve alzare la voce e battersi per il cambiamento. Vogliamo anche dare un consiglio per i prossimi dibattiti: parlate con noi, non litigate tra voi. Il punto sono i cittadini.”

Per il programma dello sciopero e per scoprire la piazza più vicina a te, puoi consultare il sito dei Fridays for Future Italia e la mappa interattiva. 

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Fonte: Fridays for Future 

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