L’Europa riconsidera il piano anti pesticidi a causa della crisi della produzione alimentare che incombe

La Commissione Ue aveva proposto un ambizioso piano per dimezzare l'uso di pesticidi entro il 2030. Ma ora, vista la crisi della produzione alimentare che incombe (anche a causa del conflitto russo-ucraino), il tutto potrebbe essere messo in discussione

Nel consiglio Agricoltura e pesca dell’Ue che si è tenuto a luglio, i ministri hanno discusso di tanti temi tra cui l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, sostenendo che una riduzione significativa dell’uso di pesticidi nell’Unione europea potrebbe influire negativamente sui raccolti, in un periodo di già grande incertezza come quello che stiamo vivendo.

Potrebbe dunque essere rimesso in discussione l’obiettivo ambizioso proposto dalla Commissione di dimezzare l’uso di pesticidi entro il 2030, come già si era prospettato a marzo scorso quando l’Ue aveva deciso di ritardare la pubblicazione delle proposte sull’agricoltura sostenibile, a causa dell’impatto della guerra in Ucraina sull’approvvigionamento alimentare.

Il problema sarebbe, come hanno sottolineato i ministri riuniti in Consiglio, quello di trovare valide alternative sostenibili ai pesticidi chimici prima di fissare obiettivi di riduzione vincolanti.

Inoltre hanno dichiarato che le nuove normative, prima di imporre restrizioni, dovrebbero prendere in considerazione:

le differenze di geografia, clima e punti di partenza nei diversi stati membri.

E hanno sottolineato anche che:

la sostenibilità non dovrebbe essere ricercata a scapito della sicurezza alimentare o della competitività dell’agricoltura dell’UE, soprattutto nell’attuale contesto dell’aggressione russa contro l’Ucraina.

Ancora volta, dunque, si usa la “scusa” del conflitto russo-ucraino per non predere una decisione drastica sui pesticidi e le divisioni che sono emerse tra i vari ministri dell’Agricoltura avranno probabilmente un impatto significativo sulla nuova regolamentazione su cui sta lavorando la Commissione europea.

La più forte opposizione ai regolamenti proposti è arrivata da Spagna, Portogallo, Malta, Lussemburgo, Slovacchia, Slovenia, Polonia, Lettonia, Lituania, Estonia, Bulgaria e Ungheria.

Tuttavia, Stella Kyriakides, il commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare, ha difeso la proposta affermando che la sicurezza alimentare e la resilienza a lungo termine richiedono un cambio di rotta per quanto riguarda l’uso dei pesticidi:

Non stiamo vietando l’uso di pesticidi. La gamma di alternative biologiche e a basso rischio sta progressivamente aumentando sul mercato, con più approvazioni e regole più snelle, per aiutare la transizione degli agricoltori. Anche l’uso continuo della ricerca, dell’innovazione e delle nuove tecnologie sosterrà la transizione. L’invasione russa dell’Ucraina significa che dobbiamo adattarci a nuove realtà. Ma non possiamo lasciare che ciò interrompa la nostra spinta alla sostenibilità.

E non potremmo che trovarci più d’accordo con il suo punto di vista.

Nulla è ancora deciso ufficialmente, staremo a vedere se e come la Commissione Europea rivedrà la sua posizione in merito ai pesticidi.

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Fonte: Consiglio dell’UE Agricoltura e Pesca

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