Di fronte alle nuove minacce russe, il Governo mette in atto nuove strategie per risparmiare i consumi energetici, invitando la popolazione a fare lo stesso
In merito al Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, appena disposto dal Ministero per la Transizione Ecologica, il Governo ha stabilito alcune misure volte ad assicurare approvigionamenti di gas sufficienti a sostenere il nostro fabbisogno durante i prossimi mesi – soprattutto in previsione dell’arrivo della stagione fredda e dell’accensione degli impianti di riscaldamento da parte dei cittadini.
Il conflitto tra Russia e Ucraina, tenuto conto dell’importante ruolo svolto dal gas russo nella copertura del fabbisogno nazionale di gas naturale, ha posto la necessità di adottare misure d’urgenza per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali – si legge nel documento.
Tali misure, adottate immediatamente a ridosso dello scoppio del conflitto, sono state volte prioritariamente ad assicurare un elevato grado di riempimento degli stoccaggi per l’inverno 2022- 2023 […] e diversificare rapidamente la provenienza del gas importato.
Obiettivo principale del piano è quello di ridurre, come stabilito da direttiva UE, il fabbisogno nazionale della risorsa energetica del 15% entro la fine dell’anno. Per riuscire in questo il Governo ha pensato a tre strade:
- Massimizzare la produzione di energia elettrica e diversificarla, utilizzando fonti alternative al gas naturale (in questo ambito si inseriscono gli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili)
- Limitare l’utilizzo del riscaldamento negli uffici pubblici (come spiegato in questo articolo)
- Educare i cittadini a un uso più efficiente della risorsa energetica attraverso una apposita campagna informativa istituzionale.
Ulteriori risparmi potrebbero derivare dalle riduzioni dei consumi già messe in atto all’interno delle industrie, imposte purtroppo dal vertiginoso aumento delle bollette energetiche che hanno costretto molti imprenditori a “fare economia” e provare a risparmiare energia.
Misure di contenimento del riscaldamento
La misura, già adottata per limitare l’uso all’aria condizionata durante i mesi estivi, prevede la divisione dell’Italia in sei “fasce climatiche” e l’introduzione di limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento, in funzione delle suddette fasce.
Per quanto riguarda la prima misura, il tetto imposto all’uso del riscaldamento sarà di:
- 17°C (con 2°C di tolleranza in più o in meno) per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
- 19°C (sempre con 2°C di tolleranza in più o in meno) per tutti gli altri edifici.
Per quanto riguarda invece il secondo punto, si assiste a una riduzione del periodo di accensione del riscaldamento domestico sia per quanto riguarda il numero dei giorni (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) sia per quanto riguarda l’accensione giornaliera (un’ora in meno al giorno).
Ecco le sei fasce in cui l’Italia è divisa, e le corrispondenti misure di accensione del riscaldamento domestico:
- Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
- Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
- Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
- Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
- Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
- Zona F: nessuna limitazione.
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Fonte: Ministero per la Transizione Ecologica
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