La Spagna contro la sessualizzazione del corpo femminile: uno spot del Governo catalano definisce discriminatorio per le donne il fatto di doversi coprire il seno in spiaggia o in piscina. E arriva in seguito ad una precedente campagna nazionale, che però era stata travolta dalle polemiche
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Le donne si devono davvero coprire il seno al mare o in piscina? Secondo il Governo spagnolo questa è discriminazione (il petto nudo degli uomini non crea alcun problema sociale). In Catalogna è partita una campagna ufficiale in questa direzione per l’uguaglianza di genere, ma le polemiche non mancano.
La campagna del Governo spagnolo di luglio
La storia in realtà parte dallo scorso mese di luglio, quando il Governo spagnolo aveva lanciato una campagna in cui difendeva il diritto delle donne di mettersi in topless, mostrando in un’immagine alcune donne in sovrappeso, non più giovanissime inclusa una donna che ha subito mastectomia.
L’immagine però è stata travolta dalle polemiche in quanto alcune protagoniste hanno dichiarato di non aver dato alcuna autorizzazione al Governo di pubblicare i loro volti.
A seguito di queste dichiarazioni, il tweet della deputata spagnola Irene Montero del 27 luglio è stato rimosso.
La campagna della Catalogna
Ma la Spagna non si ferma a riguardo e ora è il Departamento de Igualdad y Feminismos de la Generalitat della Catalogna a pubblicare un video sui social network in cui difende i topless e riflette sul fatto la “consuetudine” delle donne di coprirsi il seno in alcuni luoghi sia una sessualizzazione e discriminazione.
La sessualizzazione delle #donne inizia in tenera età e ci accompagna per tutta la vita – si legge nel tweet ufficiale – Il fatto che dobbiamo coprirci il seno in alcuni spazi ne è un segno. È anche discriminazione
La sexualització de les #dones comença de ben petites i ens acompanya tota la vida
Que ens haguem de cobrir els pits en alguns espais n'és una mostra. És també #discriminació
En el dia mundial del #topless, reivindiquem l'alliberament dels nostres cossos#NormalitatFeminista pic.twitter.com/VTjxdHAE8Q
— Igualtat i Feminismes (@igualtatcat) August 23, 2022
Nel medesimo video compare una bambina, ben lontana dalla pubertà, che indossa già la parte alta del bikini e viene mostrato anche un seno maschile esposto con la scritta “questo capezzolo è libero” confrontato con uno di una donna, coperta con la mano, che recita “non questa”.
Señores diciendo que las gordas ya podíamos ir a la playa sin permiso de Igualdad.
Claro que vamos pero asumiendo odio por enseñar un cuerpo que no es normativo
Lo que reivindicamos es que todos los cuerpos están bien, también el tuyo Manolo que no es precisamente el más bello— Ángela Rodríguez Pam 🏳️🌈 ♀️ (@Pam_Angela_) July 27, 2022
Non solo Spagna
Anche in Germania era scoppiata qualche mese fa una polemica molto simile: come riporta il quotidiano locale Göttinger Tageblatt, a Göttingen, città della Bassa Sassonia, le donne (e chiunque si riconosca in questo genere) possono andare in piscina in topless e nuotare liberamente a seno nudo. Ma la decisione è stata presa “solo” lo scorso aprile.
E anche nel nostro Paese non mancano discussioni su questo, come la recente polemica sul petto nudo di Victoria De Angelis, la bassista dei Maneskin, che sarebbe stata censurata durante un concerto a causa del suo petto nudo.
La campagna della Catalogna va avanti. Ma non ne conosciamo ancora i riscontri.
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Fonti: Igualtat i Feminismes/Twitter / Ángela Rodríguez Pam/Twitter / Nyome Nicholas-Williams/Instagram
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