“Quasi 1000 daini del Parco del Delta del Po rischiano di finire al macello”, l’indagine di mercato sul valore della loro carne

Nel Parco del Delta del Po, nella Regione Emilia-Romagna, i daini potrebbero essere a rischio cattura e abbattimento? Tutto quello che sappiamo è che in effetti nei giorni scorsi l'Ente Parco ha lanciato un'indagine di mercato per la gestione e la cattura dei daini lì presenti

Utili per attrarre i turisti, ancora più redditizi per il macello? Quasi 1000 daini della Pineta di Classe e di Volano, nel Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna, potrebbero essere presto catturati e uccisi per il valore di mercato delle loro carni.

A renderlo noto è la Rete Associazioni Tutela Daini Classe e Volano dopo che l’Ente Parco, sul suo sito, ha pubblicato una recente indagine di mercato da far inorridire. Dal documento si apprende che:

l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po intende raccogliere candidature per il successivo affidamento in concessione, ai sensi della PARTE III – CONTRATTI DI CONCESSIONE del DLgs 50/2016, per la gestione delle attività di cattura e delocalizzazione di esemplari di daino (Dama dama) presenti nel territorio del Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna

Seguono poi i guadagni che proverrebbero da questo affidamento in concessione, il peso medio degli individui da prelevare in natura e il numero da far fuori.

Il valore della carne di daino, in Italia, varia tra 4,00 €/Kg per i maschi e 4,30 €/Kg per le
femmine e i giovani dell’anno; il peso medio utile degli esemplari, tolte la pelle, la testa e la parte bassa delle zampe, è di circa 25 Kg per i maschi e 20 Kg per le femmine e i giovani dell’anno; il valore complessivo dei capi presenti, quindi, è di poco superiore ai 100.000,00 euro.

Ragionevolmente, non sarà possibile catturare più di 300 esemplari all’anno nei tre anni di concessione, per complessivi 900 capi ed un valore, quindi, di circa 83.700,00 euro, ossia 27.900,00 euro/anno

Oltre alle “zone omogenee” in provincia di Ferrara e Ravenna dove è consentita l’attività venatoria per la gioia dei cacciatori l’area verde del Delta del Po rischia adesso di divenire un fruttuoso allevamento di daini da macello, come sottolinea la Rete Associazioni.

Eppure nel parco sarebbe stata attestata la presenza di lupi, naturali predatori dei daini, e i danni provocati dai daini nel territorio sarebbero irrisori.

Contro tale concessione che potrebbe portare a una carneficina della durata di tre anni ma rinnovabile, la Rete Associazioni Tutela Daini Classe e Volano ha lanciato una petizione. Ci auguriamo che questa indagine di mercato per quanto assurda e assolutamente non etica rimanga solamente un’indagine senza prosieguo.

Fonte: Rete Associazioni Tutela Daini Classe e Volano – Parco Delta del Po

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