Così piccolo e carino quanto potenzialmente letale: ecco perché stare lontano da un drago blu

Il drago blu è una creatura marina tanto bella quanto pericolosa ecco perché bisogna starne alla larga quando ne si avvista una. L'esemplare è potenzialmente letale e il veleno che acquisisce provoca nausea, vomito e dolore intenso

Si chiama Glaucus atlanticus, ma è conosciuto con tutta una serie di soprannomi tra cui “rondine di mare”, “angelo blu” e il più famoso tra tutti “drago blu” per via della sua incredibile somiglianza a una creatura del mondo fantasy, straordinaria opera di Madre Natura.

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Sebbene non sia un rettile squamato né tantomeno sputi fuoco, questo piccolo mollusco nudibranchio delle dimensioni di circa 3-4 cm di lunghezza è più pericoloso di quanto lasci credere. Ebbene sì. Ma come mai questa creatura marina che può sembrare tanto innocua e tenera è talmente pericolosa al punto da essere potenzialmente letale?

La risposta è nella sua alimentazione. Il drago blu si ciba di organismi marini velenosi quali, ad esempio, la temutissima caravella portoghese o meduse urticanti. Ma non è finita qui perché il drago blu si impossessa delle loro tossine velenose, sfruttandole come arma di difesa quando si sente minacciato.

Questo mollusco popola l’oceano Pacifico, Atlantico e Indiano. Trascorre la sua vita galleggiando a largo dove si mimetizza alla perfezione grazie ai suoi colori con le onde oceaniche ma non sulla battigia chiaramente dove, per via del suo inconfondibile aspetto, lo si riconosce in un batter d’occhio.

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Nonostante alcuni utenti si siano messi a giocare con un drago blu, forse inconsapevoli del rischio, si sconsiglia assolutamente di entrare in contatto con questa specie.

Il veleno di questo esemplare è attivo anche dopo che l’animale è morto e può provocare nausea, vomito, lesioni cutanee e dolore inteso. Se ci si imbatte in un drago blu sul bagnasciuga meglio avvisare repentinamente gli altri bagnanti della sua presenza e non toccarlo per nessun motivo.

Fonte: American Oceans

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