L’inchiostro dei tatuaggi può contenere sostanze chimiche cancerogene che mutano alla luce del sole, avvertono gli esperti

La maggior parte dei tatuaggi sembrano essere generalmente sicuri, tuttavia non comprendiamo davvero quali sono i loro potenziali rischi. Uno studio rivela come l'esposizione solare e alcuni batteri sarebbero in grado di degradare i pigmenti dei tatuaggi in sostanze chimiche cancerogene. 

Quella dei tatuaggi, in realtà, è un’arte antica che esiste da oltre 5000 anni. Tuttavia, nonostante la sua lunga storia e il crescente uso nella società moderna, gli inchiostri per tatuaggi non sono pienamente regolati dai governo, né i governi hanno alcuna conoscenza specifica sulla loro composizione molecolare.

In tal senso, lo Swierk Group, un gruppo di ricerca di chimica inorganica della Binghamton University di New York, ha analizzato la composizione molecolare degli inchiostri per tatuaggi, in modo che artisti e clienti possano conoscere appieno i loro inchiostri e gli eventuali rischi connessi.

Dagli studi effettuati, sarebbe emerso come alcuni batteri e l’esposizione alla luce ultravioletta potrebbero essere in grado di degradare i pigmenti dei tatuaggi in un altro composto a base di azoto potenzialmente cancerogeno.

Lo studio

I ricercatori dello studio si erano posti l’obiettivo di analizzare la composizione degli inchiostri per tatuaggi, iniziando a studiare i marchi più popolari e svolgendo una serie di interviste ai tatuatori, per comprendere quanto ne sapevano degli inchiostri che usavano sui clienti.

Gli inchiostri per tatuaggi sono composti da due parti: un pigmento e una soluzione di supporto. Il pigmento può essere un composto molecolare, un composto solido oppure una combinazione dei due tipi di composti. La soluzione di supporto, invece, trasporta il pigmento allo strato intermedio della pelle e aiuta a rendere il pigmento più solubile.

Il team di ricercatori, grazie ad una varietà di tecniche come la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare e la microscopia elettronica, sono riusciti a confermare la presenza di ingredienti non specificati sulle etichette.

Tra questi, su 23 dei 56 diversi inchiostri analizzati è stata rilevata la presenza di pigmenti azoici, i quali possono essere degradati, se a contatto con batteri e luce ultravioletta, in un altro composto a base di azoto potenzialmente cancerogeno.

In conclusione, si spera che con i dati raccolti dai ricercatori, consumatori e tatuatori potranno essere in grado di prendere decisioni informate.

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Fonte: acs.org

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