Nella già straordinaria situazione di crisi energetica in cui ci troviamo, l’Italia dovrà pagare per il mancato sfruttamento del giacimento petrolifero la Rockhopper con 190 milioni di euro più interessi del 4% dal 2016. Sanzionata per aver scelto di difendere la propria costa e il mare davanti all’Abruzzo. Un paradosso che dimostra tutta l’assurdità dell’adesione al Trattato sulla Carta dell'Energia del 1994
Era il 2016 quando il Ministero dello Sviluppo economico disse stop alle trivelle e fermò sul nascere il progetto della piattaforma petrolifera Ombrina Mare, che sarebbe dovuta sorgere in Adriatico, al largo della Costa dei Trabocchi, in provincia di Chieti, all’altezza di San Vito.
Ora l’arbitrato registra l’esito a noi sfavorevole e a darne notizia è la stessa società petrolifera Rockhopper (ex Medoilgas che nel 2017 chiese i danni allo Stato italiano per lo smantellamento della piattaforma). A disporre la sentenza, 5 anni dopo, è stato l’International centre for settlement of investment disputes.
Il progetto petrolifero Ombrina Mare, proposto dalla società inglese Rockhopper, puntava a trivellare 4-6 pozzi di fronte alla costa di S. Vito Chietino, a 7 km dalle spiagge. Ma non solo. Era previsto il posizionamento di una grande nave raffineria FPSO a circa 11 km per il primo trattamento del greggio.
Nel 2017 le spese sviluppo, ricerca e de-commissioning sono stimate in 13 milioni di dollari, di cui 8 riguardano le attività di pre-sviluppo di sea leon, 3 per le attività di ricerca e sviluppo in egitto e 2 per costi dovuti soprattutto alla rimozione della piattaforma di ombrina mare, costi che rockhopper cercherà di recuperare mediante un arbitrato internazionale che verrà promosso in breve tempo, si leggeva allora in un comunicato ufficiale della Rockhopper.
E oggi l’Italia è in buona sostanza tenuta risarcire – 190 milioni di euro più interessi del 4% dal 2016 – e ha 120 giorni per opporsi eventualmente al provvedimento di condanna che ha dato ragione alla tesi della compagnia inglese petrolifera: il mancato rilascio della concessione petrolifera Ombrina Mare avrebbe violato il Trattato sulla Carta dell’Energia.
Cosa significa? Che di fatto l’Italia, aderendo a questo Trattato, ha rinunciato a decidere sul proprio territorio.
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Fonte: ICSID
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