Due bagnanti hanno catturato uno squalo e l'hanno ucciso colpendolo alla testa con un pugnale, purtroppo il tutto legalmente nello Stato della Florida dove la pesca degli squali è consentita dalla legge americana
ATTENZIONE IMMAGINI FORTI
Un video da brividi è apparso sui social in cui due uomini hanno “legalmente” torturato un esemplare di squalo in Florida ridendo e scherzando mentre conficcavano un coltello nella testa dell’animale.
Pochi secondi, un’agonia infinita per la creatura marina prelevata dal suo habitat per essere trascinata sulla spiaggia di New Smyrna Beach e massacrata come nel peggiore spettacolo mai andato in scena. “Perché lo state facendo?” chiede la donna che ha ripreso la scena, “è naturale” risponde ad alta voce uno dei due bagnanti.
Una crudeltà disumana non può essere naturale e nemmeno concessa da uno Stato. Sì perché gli autori di questo gesto meschino non verranno perseguiti legalmente in quanto la pesca degli squali è legale in Florida e quindi è altrettanto legale torturarli barbaricamente.
Questo video non è attualmente sotto inchiesta poiché non si è verificata alcuna violazione della legge statale relativa al metodo di cattura” ha dichiarato la Florida Fish and Wildlife Conservation Commission, che non ha riscontrato nessuna irregolarità.
Per la legge americana nessun crimine è stato commesso, poco importa di quanto lo squalo possa aver sofferto e di quanto diseducativo sia un comportamento del genere.
https://www.facebook.com/mariana.sabogal.92/posts/2253814088154183/
È così che stiamo sterminando la fauna marina, come quella terrestre, e riducendo drasticamente il numero di squali presenti in tutto il mondo.
Un recente report del WWF ha evidenziato come solamente nel Mediterraneo il 50% degli squali e delle razze sia sul precipizio dell’estinzione per colpa dell’uomo.
Il maggior pericolo per questi predatori dei mari siamo noi esseri umani, che con il nostro ego smisurato e una malvagità che non conosce confini pensiamo di avere il diritto e l’autorità di prevalere su qualunque forma di vita.
Fonte: Mariana Sabogal/Facebook
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