Dimentica l’era dei “voli a 99 centesimi”! Ryanair dice stop ai viaggi a 10 euro per colpa della crisi del carburante

A causa del caro carburante e della penuria di personale, l'AD del colosso dei voli lowcost annuncia un aumento del costo dei biglietti aerei fino a 50€ nei prossimi cinque anni

L’era dei voli lowcost a 10 euro è finita: ad affermarlo è Michael O’Leary, amministratore delegato della compagnia aerea Ryanair. Dopo settimane complicate a causa dell’aumento dei prezzi dei carburanti (dovuto alla guerra in Ucraina) e degli scioperi dei dipendenti (oppressi da condizioni di lavoro massacranti), la compagnia annuncia questa decisione che segna la fine di un’epoca.

Ma facciamo un passo indietro. La crisi dei viaggi aerei, di cui Ryanair sta pagando le conseguenze, è iniziata con la Brexit e con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, processo in parte responsabile della carenza di lavoratori aeroportuali: molti immigrati che lavoravano nel Paese sono stati infatti costretti a tornare nei loro Paesi di origine per via delle nuove leggi sul mercato del lavoro.

La crisi del settore aeroportuale si è andata intensificando con il dilagare della pandemia da Covid-19, che ha imposto il blocco dei viaggi nel mondo e costretto le compagnie aeree a licenziare molti dipendenti.

Ora il turismo è ripreso con numeri addirittura superiori a quelli pre-pandemia, ma il personale delle compagnie continua a essere limitato e impreparato a sostenere il carico dei viaggiatori. Questo ha messo i dipendenti nelle condizioni di dover scioperare per rivendicare il proprio diritto a condizioni lavorative dignitose.

Infine, la guerra in Ucraina e l’aumento dei prezzi del carburante ha segnato una ulteriore batosta sul settore dei viaggi, che non può più permettersi di continuare a sedurre i consumatori con offerte a prezzi stracciati. Ecco allora spiegato l’annuncio fatto da O’Leary in queste ore: non è più possibile volare pagando i biglietti 10 euro (poco più di 8 sterline) o addirittura 99 centesimi, come avvenuto fino ad ora.

Ma non solo: il numero uno di Ryanair ha già annunciato che i prezzi dei biglietti aerei subiranno un aumento compreso fra i 40 e i 50 euro da qui a cinque anni, per rispondere ai nuovi aumenti dei tassi di inflazione. Attualmente, nel Regno Unito l’inflazione e al 9,4% e si prevede che possa raggiungere i 13 punti percentuali entro ottobre – il massimo storico dal 1980 ad oggi.

O’Leary, tuttavia, è fiducioso – convinto che la gente non si lascerà abbattere dai voli a prezzi più alti ma che continuerà a viaggiare come ha sempre fatto, magari cercando le offerte con più oculatezza e attenzione, ma senza rinunciare alle vacanze.

Con il progressivo abbassamento dei prezzi dei voli a cui abbiamo assistito negli ultimi anni e con la nascita delle compagnie aeree lowcost è cambiato il modo di viaggiare e fare le vacanze di milioni di cittadini in Europa e nel mondo: oltre alla vacanza tradizionale, al mare o presso amici, sempre più persone si concedono viaggi di pochi giorni in una città d’arte, magari all’estero, approfittando dei voli a prezzi stracciati.

Purtroppo però, questo modo di viaggiare ha portato a un aumento esagerato del numero dei voli ogni anno e, di conseguenza, anche dell’inquinamento. Si pensi il traffico aereo produce il 2,4% delle emissioni globali di CO2 e che ogni passeggero, colando, produce in media 285 grammi di CO2 per chilometro percorso.

Insomma, volare resta ancora il metodo di viaggio più inquinante e il fascino esercitato dai biglietti aerei venduti a pochi euro non ha fatto altro che diffondere sempre più questo modo di viaggiare. Diversamente dal signor O’Leary, noi speriamo che l’aumento dei prezzi dei biglietti aerei nel prossimo futuro possa indirizzare le persone verso mezzi di trasporto meno inquinanti, nonché verso un turismo più sostenibile e di prossimità.

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Fonte: BBC

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