In marmo, a grandezza naturale, l’ultima opera di Jago è un profugo che dorme sul Ponte di Castel Sant’Angelo a Roma. Con ‘In Flagella Paratus Sum’ (‘Sono pronto al flagello’) Jago (ri)accende i riflettori sul tema dell’integrazione e mette all’asta la sua creazione, il cui ricavato andrà interamente in beneficienza
È stata portata stanotte sul Ponte di Castel Sant’Angelo a Roma l’ultima opera di Jago ‘In Flagella Paratus Sum’ (‘Sono pronto al flagello’): è un profugo che dorme, scultura in marzo a grandezza naturale che, dopo un mese in mare e dopo essere stata messa al centro dello stadio Olimpico, prosegue il suo viaggio davanti ad uno dei simboli di Roma, davanti a centinaia di turisti.
Ma non è solo per la visibilità la scelta del luogo: il profugo infatti non ha casa, cerca un futuro migliore e, presumibilmente distrutto, “dorme” tra la Basilica di San Pietro e l’antica prigione di Castel Sant’Angelo.
Jago (nome d’arte di Jacopo Cardillo), 35-enne di Frosinone, è ormai un artista affermato, tanto da potersi permettere di mettere all’asta l’opera con una base d’asta di 1,250 milione di euro. E senza entrare in possesso del ricavato, che sarà devoluto interamente ad una associazione che aiuta i profughi, la SOS Mediterranee.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Jago/Instagram
Leggi anche: