Non c’era tempo di recuperare oggetti, bisognava solo scappare: dopo duemila anni, riemergono dagli scavi di Pompei armadi e bauli contenenti le stoviglie originali di una delle tante famiglie colpite dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. La casa era probabilmente abitata dalla “classe media” dell’epoca
Pompei non finisce mai, né di regalarci pezzi di storia, né di stupire: riemerge ora dagli scavi della Regio V una casa con armadi e bauli contenenti stoviglie originali di una delle tante famiglie colpite dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Erano rimasti chiusi per duemila anni, abbandonati di corsa nel disperato tentativo di salvarsi.
Come riferisce Pompeii Sites tramite l’account Twitter, si tratta in particolare dell’ultima scoperta nell’area nord nella Regio V, uno dei grandi quartieri della città antica, già interessata da scavi nel 2018, nell’ambito del più ampio intervento di manutenzione e messa in sicurezza dei fronti di scavo lungo il perimetro del l’area non scavata della città.
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Sono stati ritrovati piatti, vasi, anfore, oggetti in vetro e terracotta lasciati in bauli e armadi, abbandonati frettolosamente durante la catastrofe e recuperati oggi con gli strumenti dello scavo stratigrafico.
Ma non solo oggetti “noti”, anche alcuni meno documentati come un prezioso bruciaprofumi decorato, e il gruppo unico di sette tavolette cerate raccolte da un cordino, di cui è stato possibile realizzare un calco.
Nuove scoperte a #Pompei.
La vita immobile di Pompei che riaffiora alla luce: ultimi istanti di vita fotografati negli arredi sconquassati dall’eruzione del 79 d.C. pic.twitter.com/X6FlYdL88C— Pompeii Sites (@pompeii_sites) August 6, 2022
Secondo gli esperti, gli oggetti sarebbero appartenuti alla “classe media” dell’epoca.
Nell’impero romano c’era un’ampia fetta della popolazione che lottava per il proprio status sociale e per cui il ‘pane quotidiano’ era tutt’altro che scontato
spiega a questo il Direttore del Parco archeologico Gabriel Zuchtriegel
I ritrovamenti infatti sembrano particolarmente “semplici”, anche se alcuni sono di materiali preziosi, come oro e bronzo. Inoltre stanze appaiono adornate, mentre altre no.
"Nella casa del Larario a Pompei, si riuscì a far adornare il cortile con il larario e con la vasca per la cisterna con pitture eccezionali, ma evidentemente i mezzi non bastavano per decorare le cinque stanze della casa, una delle quali fungeva da deposito". @GZuchtriegel pic.twitter.com/kUgksMiu92
— Pompeii Sites (@pompeii_sites) August 6, 2022
Pompei non finisce di stupire ed è una bellissima storia di riscatto, la dimostrazione che quando in Italia si lavora in squadra, si investe sui giovani, sulla ricerca e sull’innovazione si raggiungono risultati straordinari
commenta il ministro della Cultura Dario Franceschini
E lo sappiamo: non finisce qui.
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Fonte: Pompeii Sites/Twitter
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