Perché dovresti controllare almeno ogni 6 mesi i tuoi livelli di vitamina D nel sangue

Preziosa alleata per la nostra salute, la vitamina D può nascondere insidie se presente in eccesso o in difetto nel nostro organismo: ecco quando dobbiamo iniziare a preoccuparci

Talvolta sottovalutata, la vitamina D è un prezioso alleato per la nostra salute: una sua carenza (come anche un suo eccesso nel sangue) possono portare infatti a numerosi problemi di salute. Per questo motivo è importantissimo controllare spesso i propri livelli di questo principio nutritivo nel nostro sangue e rivolgersi al proprio medico che saprà consigliare l’eventuale assunzione di integratori o un cambiamento a livello della dieta.

Che cos’è la vitamina D

La vitamina D è una vitamina un po’ particolare: diversamente dalle altre vitamine che non possono essere prodotte dal nostro organismo ma che vanno assunte mediante l’alimentazione o gli integratori, la vitamina è è prodotta dal nostro corpo in seguito all’esposizione della pelle al sole.

Le radiazioni ultraviolette provenienti dal sole trasformano un lipide simile al colesterolo presente nella pelle in vitamina D3 (calcifenolo). La vitamina D così ottenuta passa poi nel sangue, dove si lega a una proteina specifica incaricata di trasportarla ai diversi organi e tessuti.

Questa vitamina svolge un ruolo fondamentale all’interno del nostro organismo, poiché regola l’assorbimento di calcio e fosforo, favorendo la formazione e la mineralizzazione delle ossa. Ma non solo: la vitamina D contribuisce al buon funzionamento dei muscoli (garantendo una corretta contrattilità muscolare) e del sistema immunitario (esercitando un effetto immunomodulante).

Oltre all’esposizione al sole,  ci sono molti cibi ricchissimi di calcifenolo che possono aiutarci a soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero di questo principio nutritivo: pesce, latte, uova, funghi, ma anche alimenti processati addizionati con vitamina D. In alternativa, si può fare ricorso agli integratori, acquistabili il farmacia.

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Sintomi di una carenza

Insomma, come abbiamo visto la vitamina D è un aiuto fondamentale per molti aspetti della nostra vita quotidiana e una sua carenza nel nostro sangue può rappresentare un grave rischio per la nostra salute. Bassi livelli di calcifenolo, così importante per la salute delle ossa e dei muscoli, sono generalmente associati a:

  • dolori muscolari e ossei
  • spasmi e crampi
  • debolezza
  • osteoporosi
  • rachitismo (occorre soprattutto nei neonati e nei bambini piccoli, che stanno ancora formando il proprio scheletro e per i quali un giusto apporto di vitamina D è fondamentale).

Ricerche recenti hanno inoltre approfondito il possibile legame fra una carenza di vitamina D e un più alto rischio di ammalarsi di sclerosi multipla – anche se, in questo caso, tale correlazione resta ancora da approfondire. Sembra invece confermato il legame fra bassi livelli di calcifenolo nel sangue e depressione.

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Sintomi di ipervitaminosi

Cosa succede invece se i livelli di vitamina D nel nostro sangue sono troppo alti? Come dice la saggezza popolare, il troppo storpia sempre: infatti, anche se la vitamina D risulta essere fondamentale per il nostro benessere, abusarne porta inevitabilmente ad avere problematiche serie che non vanno assolutamente sottovalutate.

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Premettiamo che la condizione di ipervitaminosi (eccesso di vitamina D nel sangue) è molto rara anche se ci esponiamo spesso al sole o assumiamo con l’alimentazione cibi ricchi di calcifenolo, e che può essere raggiunta solo con un eccessivo dosaggio di integratori di questa vitamina. I primi sintomi di questa patologia sono:

  • nausea
  • vomito
  • diarrea
  • sonnolenza
  • debolezza
  • mal di testa frequente
  • perdita di appetito

Se la condizione di ipervitaminosi si protrae nel tempo possono subentrare disturbi più gravi quali prurito e dermatiti, minzione frequente, sbalzi di umore, danni renali e cardiaci (causati dai depositi di calcio in questi organi).

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Quando consultare il proprio medico

Ma quali sono i valori “normali” di calcifenolo nel sangue? I valori ottimali di vitamina D, controllabili attraverso un normale prelievo di sangue al laboratorio, sono compresi tra 20 e 40 ng/mL. Per valori superiori ai 20 ng/mL si considera garantita l’efficacia per gli esiti scheletrici, mentre per valori inferiori ai 40 ng/mL si considera garantita la sicurezza, non essendo documentati rischi aggiuntivi.

Valori indicativi di “carenza” di vitamina D sono individuati, invece, per valori inferiori a 20 ng/mL. Pertanto, un livello di vitamina D inferiore a 20 ng/mL giustifica l’inizio di una terapia suppletiva della carenza mediante l’assunzione di integratori.

Ricordiamo che l’assunzione di integratori non è una decisione che possiamo prendere in autonomia, ma va concordata con il proprio medico curante che, dopo aver visto i risultati delle analisi, saprà indicarci il farmaco più adatto alle nostre esigenze. Del resto, gli integratori di vitamina D necessitano di prescrizione medica in quanto il medico curante deve essere a conoscenza dell’assunzione di tali farmaci in considerazione dei possibili eventi avversi.

Una volta cominciata l’integrazione e il mantenimento per rifare le analisi, bisogna attendere almeno 6 mesi dall’inizio dell’assunzione di vitamina D.

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Fonti: AIFA / Istituto Superiore di Sanità

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