Blocco del gas russo: quali saranno le conseguenze a lungo termine per le ambizioni climatiche dell’Europa?

Pochi giorni dopo l’attacco della Russia all'Ucraina, un gruppo di ricercatori ha iniziato a calcolare gli effetti dell’interruzione della fornitura di gas sugli obiettivi del clima. Ecco i risultati dello studio, ancora in peer-reviewed

I ricercatori del Dipartimento di ingegneria meccanica dell’Università di Aarhus hanno avviato uno studio pochi giorni dopo l’inizio del conflitto Russia-Ucraina.

L’obiettivo era quello d calcolare gli effetti a lungo termine dell’interruzione del gas russo sulla decarbonizzazione del sistema energetico europeo.

La ricerca è stata portata avanti su un modello ad alta risoluzione dell’intero sistema energetico europeo che ha incluso le industrie dipendenti dal gas, ed è appena stata pubblicata sulla rivista Joule.

Stando ai risultati, ancora in in peer-reviewed, l’interruzione del gas potrebbe avere un effetto significativo sugli obiettivi dell’accordo di Parigi per limitare l’aumento della temperatura globale a un massimo 1,5 gradi Celsius.

Per raggiungere l’obiettivo europeo, il carbone andrebbe sostituito con il gas, ma il recente conflitto ha messo seriamente in discussione questa importante transizione.

Oltre il 30% del gas europeo arriva infatti dalla Russia: il blocco graduale del gas, di conseguenza, si traduce nel non averne abbastanza per affrontare la transizione.

Le scelte dei consumatori stanno però offrendo una soluzione a questo problema. I prezzi sempre più elevati del gas stanno infatti portando i cittadini ad abbandonare il metano come fonte di riscaldamento, preferendo altri sistemi come le pompe di calore.

Un terzo dei consumi di gas sono proprio rappresentati dal riscaldamento, dunque abbandonare la caldaia potrebbe ridurre notevolmente il bisogno di gas e velocizzare la transizione ecologica.
Il prezzo del gas potrebbe dunque aver innescato un processo positivo, a patto che l’energia arrivi da fonti rinnovabili e non da combustibili fossili.

I Paesi europei si trovano di fronte a un bivio e devono decidere se investire nell’installazione di impianti solari ed eolici o se ricorrere al carbone.

Chiaramente la prima opzione sarebbe più costosa, mentre la seconda lo sarebbe meno, ma andrebbe a impattare negativamente sull’ambiente.

L’impegno da parte della politica è fondamentale perché saranno necessari investimenti importanti da qui ai prossimi dieci anni per rispondere alla domanda energetica grazie a fonti di energia rinnovabile come quella solare ed eolica.

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Fonte di riferimento: Joule

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