Se tuo figlio ha crampi e diarrea dopo essere stato in piscina, potrebbe essere colpa di questo parassita resistente al cloro

Non sottovalutare questi sintomi nel tuo bambino perché potrebbero indicare un infezione da parte del Crypto, un parassita resistente al cloro.

Se tuo figlio o tua figlia hanno crampi allo stomaco e diarrea dopo essere stati in piscina, è quasi sicuramente colpa di questo comune parassita resistente al cloro.

Una bella giornata in piscina è quello che ci vuole con questo clima torrido. Facili da raggiungere e senza la folla del mare, sono un ripiego soddisfacente e più facile da inserire nell’arco della giornata. Tuttavia, come ogni ambiente in cui l’acqua viene condivisa da molte persone, le piscine possono diventare fonti di infezioni se non vengono mantenute correttamente. Anche se il cloro è un elemento in grado di sterminare moltissimi germi e batteri, alcuni di essi sono resistenti, o quanto meno resistono ai livelli di cloro che una piscina deve mantenere per poterci nuotare dentro. Uno degli agenti patogeni più preoccupanti che possono prosperare in queste condizioni è il . Cryptosporidium (anche chiamato Crypto per abbreviare) ed è proprio un germe clorino-resistente.

Che cos’è il Crypto?

Ma che cos’è il Cryptosporidium e come evitare l’infezione? Si tratta di un parassita microscopico che causa la cryptosporidiosi, una malattia diarroica. Può sopravvivere per lunghi periodi in ambiente acquatico, rendendolo particolarmente insidioso nelle piscine. Anche piccole quantità di materiale fecale contaminato possono portare alla proliferazione di Crypto in una piscina. Per la precisione si tratta di un parassita protozoico che per essere eliminato necessiterebbe di un quantitativo molto alto di cloro nell’acqua (in grado di creare una situazione chiamata iperclorinizzazione). Una concentrazione così alta però non è affatto sicura per gli esseri umani. Ci sono anche dei trattamenti a luce ultravioletta in grado di eliminare il Crypto, ma solitamente non utilizzati nelle comuni piscine.

Sintomi della Cryptosporidiosi

La cryptosporidiosi causata dal Crypto provoca una serie di problemi legati principalmente al tratto gastrointestinale. I sintomi possono manifestarsi entro 2-10 giorni dall’esposizione al parassita e possono durare da una a due settimane, anche se in alcuni individui possono protrarsi più a lungo. I sintomi principali possono essere:

  1. La diarrea acquosa è di sicuro il sintomo più comune e può essere piuttosto grave e persistente.
  2. Molte persone infette avvertono dolori e crampi intensi allo stomaco
  3. Anche se non tutti i soggetti infetti sviluppano febbre, può essere un sintomo associato.
  4. Nausea o vomito: questi sintomi possono portare a disidratazione, soprattutto se accompagnati da diarrea.
  5. Debolezza e affaticamento: il corpo può sentirsi debilitato a causa della perdita di liquidi e delle energie spese per combattere l’infezione.
  6. Perdita di appetito.
  7. Dimagrimento.

L’incubazione della malattia dura 10 giorni e i sintomi della Crypto passano in massimo due settimane e senza bisogno di un trattamento specifico, almeno nel caso in cui il bambino abbia un sistema immunitario senza problemi.

Quali sono i soggetti più a rischio?

Il Cryptosporidium non fa distinzioni quando si tratta di infettare gli esseri umani, ma alcune categorie di persone sono particolarmente vulnerabili.

Innanzitutto, pensiamo ai bambini piccoli. La loro naturale curiosità e mancanza di consapevolezza li portano spesso a ingoiare acqua mentre nuotano, esponendoli a un rischio maggiore. Inoltre, il loro sistema immunitario, ancora in fase di sviluppo, potrebbe non essere completamente attrezzato per combattere l’infezione.

Allo stesso modo, le persone con un sistema immunitario indebolito trovano in Crypto un nemico particolarmente difficile da affrontare. Questo gruppo comprende individui con condizioni come l’HIV/AIDS, coloro che hanno subito trapianti d’organo o che sono sottoposti a trattamenti come la chemioterapia. Anche i farmaci che sopprimono la risposta immunitaria possono rendere una persona più vulnerabile.

Per i viaggiatori che si avventurano in regioni dove la cryptosporidiosi è diffusa, il rischio è altrettanto reale. L’acqua contamina potrebbe non essere riconosciuta come tale, e bere o usarla potrebbe portare all’infezione.

Infine, non possiamo dimenticare chiunque possa entrare in contatto con fonti d’acqua contaminate. Questo non riguarda solo le piscine, ma anche laghi, fiumi e altre fonti d’acqua dolce dove il parassita potrebbe prosperare.

Come fa un bambino a venir contagiato dal Crypto?

Una piscina è uno degli ambienti in cui il contagio da Cryptosporidium, comunemente noto come “Crypto”, può avvenire con facilità, specialmente se l’acqua non viene trattata adeguatamente. I bambini, in particolare, sono spesso esposti a un rischio maggiore a causa delle loro abitudini e comportamenti. Ecco come un bambino può contrarre Crypto in piscina:

  1. Ingestione accidentale d’acqua: molti bambini, mentre nuotano o giocano in piscina, possono involontariamente ingoiare piccole quantità d’acqua. Se l’acqua della piscina è contaminata da Crypto, ingoiare anche una piccola quantità può portare all’infezione.
  2. Contatto con altri nuotatori infetti: se un bambino entra in contatto con un altro nuotatore infetto, in particolare se quest’ultimo ha recentemente avuto episodi di diarrea, potrebbero esserci tracce del parassita nell’acqua circostante. I giochi in piscina e l’intima vicinanza con altri bambini possono aumentare il rischio.
  3. Mancata disinfezione adeguata dell’acqua: Crypto è noto per la sua resistenza al cloro, il disinfettante più comunemente utilizzato nelle piscine. Se la piscina non ha livelli adeguati di cloro o se non utilizza metodi di disinfezione alternativi o aggiuntivi, il parassita può sopravvivere per giorni.
  4. Poca attenzione all’igiene da parte degli utenti: se un bambino (o un adulto) con diarrea entra in piscina, può facilmente contaminare l’acqua. Purtroppo, non tutti seguono le raccomandazioni di non nuotare quando hanno diarrea, e questo aumenta il rischio di contagio per gli altri.
  5. Inadeguata pulizia del corpo prima di entrare in piscina: anche una minima quantità di materiale fecale sul corpo di una persona può contaminare l’intera piscina. Se un bambino entra in piscina senza aver fatto una doccia adeguata, può contribuire alla presenza di Crypto nell’acqua.

Per prevenire l’infezione da Crypto, è essenziale educare i bambini sull’importanza di non ingoiare l’acqua della piscina e assicurarsi che facciano una doccia prima di entrare in acqua. Inoltre, i genitori e i responsabili delle piscine devono essere consapevoli dell’importanza di mantenere adeguati livelli di disinfezione e di seguire tutte le raccomandazioni relative all’igiene in piscina.

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