Dopo le multe da parte dell'Agcom, è arrivata la sentenza del Tar del Lazio sul controverso metodo alimentare Panzironi, bocciata perché considerata fonte di pericolo per la salute
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@Adriano Panzironi/Facebook
La famigerata dieta Life 120, ideata dall’imprenditore Adriano Panzironi, rappresenta un pericolo per la salute. A stabilirlo è stato il Tar del Lazio, che ha appena bocciato il programma alimentare, che promette una lunga vita (fino a ben 120 anni) senza malattie a chiunque fa uso degli integratori previsti dal piano.
Il metodo Panzironi è basato sull’abbandono della dieta mediterranea a favore di un‘alimentazione iperproteica (che prevede principalmente carne, pesce e uova) e quasi del tutto priva di carboidrati, abbinata a degli integratori sponsorizzati come se fossero miracolosi.
In passato il giornalista e imprenditore romano era finito sotto i riflettori per i suoi consigli controversi e rischiosi, basati su posizioni ascientifiche. Nel 2018 l’Agcom era intervenuta infatti sulla vicenda, multando l’emittente GM Comunicazioni – attraverso cui veniva pubblicizzata la dieta – per una somma di 500mila euro per informazioni ingannevoli e pubblicità occulta. L’anno successivo a Panzironi è stata comminata un’altra sanzione, pari a 264mila euro per aver “trasmesso informazioni pubblicitarie potenzialmente lesive della salute”.
La sentenza del Tar del Lazio bocca il metodo Panzironi
Nel 2020, in piena pandemia di Covid-19, è arrivato lo stop alle trasmissioni che promuovevano il metodo Panzironi. Secondo l’Autorità Garante, ingatti, i programmi inducevano negli spettatori “l’erroneo convincimento che lo stesso virus possa essere trattato o prevenuto con misure non terapeutiche, ma alimentari o di mera integrazione”.
All’epoca la società aveva poi deciso di presentare ricorso. Panzironi, però, ne è uscito sconfitto. Adesso anche il Tar del Lazio ha confermato la sanzione dell’Agicom, bocciando il regime alimentare dell’imprenditore.
Secondo quanto stabilito nella sentenza, la dieta da lui ideata e promossa “ingenera sfiducia nella medicina tradizionale e collega in modo pericoloso l’adozione di uno stile di vita alla cura di malattie gravi come il tumore”.
Inoltre, i giudici sottolineano che “è pericoloso, in termini di salute pubblica, collegare all’adozione di uno e stile di uno stile di vita la cura o la regressione di malattie gravi come i tumori o patologie genetiche”.
Nel frattempo Adriano Panzironi, che si spacciava per nutrizionista, è impegnato in un processo relativo all’esercizio abusivo della professione medica, senza avere alcuna abilitazione. Alla luce di quest’assurda vicenda, è bene ricordare che con l’alimentazione e con la salute non si scherza ed è importantissimo rivolgersi a professionisti del settore e non a sedicenti medici che promettono risultati miracolosi.
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Fonte: Tar del Lazio
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