Leucemia: i ricercatori scoprono nuovi farmaci in grado di uccidere il tumore del sangue

Secondo una recente ricerca nuovi farmaci possono riuscire a contrastare la leucemia, perché vanno ad agire sulle cellule tumorali distruggendole ed evitandone la proliferazione

I ricercatori della Rice University e dell’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas hanno scoperto potenziali nuovi farmaci, che funzionano per contrastare la leucemia.

I potenziali farmaci sono ancora lontani dall’essere testati sui malati di cancro, ma uno studio pubblicato di recente sulla rivista Leukemia ne mette in evidenza l’efficacia.

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Lo studio

Nel nuovo studio, i ricercatori hanno scelto 8 dei composti più promettenti, identificati tra 5, più 30 analoghi strettamente correlati per ciascuno e hanno condotto decine di migliaia di test per determinare sistematicamente quanto fossero tossici per le cellule leucemiche, sia quando somministrati singolarmente sia in combinazione con farmaci chemioterapici esistenti, come la doxorubicina.

In un lavoro precedente, i ricercatori avevano individuato come gli 8 composti prendevano di mira i mitocondri. Questi composti inducono la cosiddetta mitofagia, e per tale ragione potrebbero essere particolarmente tossici anche per le cellule leucemiche.

Con questo trattamento, non si verifica la morte delle cellule sane o delle cellule cancerose, ma la somministrazione di questi nuovi farmaci in combinazione può uccidere una quantità considerevole di cellule tumorali senza influenzare le cellule sane.

I ricercatori hanno affermato che:

Anche se questo è molto promettente, siamo ancora a una certa distanza dall’avere un nuovo trattamento che possiamo utilizzare in clinica. Abbiamo ancora molto da scoprire. Ad esempio, dobbiamo capire meglio come funzionano i farmaci nelle cellule. Abbiamo bisogno di affinare la dose che pensiamo sia la migliore e, forse la cosa più importante, dobbiamo testare un’ampia varietà di tumori della leucemia mieloide acuta. Solo dopo aver svolto queste analisi, che potrebbero richiedere alcuni anni, saremo in grado di iniziare la somministrazione sugli esseri umani.

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Fonte: Nature

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