Chiuso in Belgio per salmonella lo stabilmento del colosso Barry Callebaut, che rifornisce di cioccolato marchi noti come Mars, Snickers e Kitkat
Si torna a parlare di salmonella, dopo lo scandalo che ha visto come protagonista la Kinder e lo stabilimento Ferrero di Arlon in Belgio, da poco riaperto. Leggi anche: Salmonella nei Kinder Ferrero: riapre lo stabilimento di Arlon, ma solo per 3 mesi con un’autorizzazione condizionale
Ora un altro stabilimento – sempre in Belgio e sempre a causa della salmonella – è stato chiuso. Si tratta della sede di Barry Callebaut, colosso che rifornisce di cioccolato marchi noti come Mars, Snickers e Kitkat.
L’azienda ha dichiarato giovedì scorso di aver interrotto la produzione di cioccolato nello stabilimento di Wieze, in Belgio, in quanto è stata trovata presenza di salmonella in un lotto.
Sembra che quanto successo alla Ferrero, almeno in questo caso, abbia insegnato qualcosa, in quanto la chiusura è stata abbastanza tempestiva.
In un comunicato stampa il gruppo ha dichiarato:
I nostri esperti di qualità hanno identificato la lecitina come la fonte della contaminazione.
Dunque i controlli hanno portato anche ad una veloce identificazione della fonte del problema, appunto la lecitina, un grasso utile alla lavorazione del cioccolato che può essere di origine vegetale o animale.
Il cioccolato contaminato è arrivato sul mercato?
Il gruppo ha fatto sapere che nessun prodotto a rischio è uscito dallo stabilimento contaminato da salmonella arrivando sul mercato:
Sulla base di un’indagine interna, Barry Callebaut conferma che nessun prodotto di cioccolato del lotto di produzione positivo alla salmonella a Wieze, in Belgio, è entrato nella catena alimentare al dettaglio.
Inoltre ha fatto sapere di aver:
chiuso tutte le sue linee di produzione di cioccolato a Wieze, come misura precauzionale. Tutti i prodotti di cioccolato realizzati a Wieze dopo il 25 giugno sono stati bloccati. Tutte le linee di produzione del cioccolato verranno pulite e disinfettate prima della ripresa della produzione.
La Federal Agency for the Safety of the Food Chain (FASFC) si è recata nello stabilimento e ha fatto sapere di aver aperto un’indagine per reperire tutte le informazioni in merito alla contaminazione.
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Fonte: Barry-callebaut
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