Glifosato: nuova sconfitta per Bayer, la Corte Suprema Usa respinge i ricorsi, dovrà risarcire i malati di cancro a causa del Roundup

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha rifiutato di esaminare il ricorso di Monsanto (di proprietà della Bayer) che intendeva contestare alcune cause legali intentate contro il suo diserbante Roundup, che contiene glifosato ed è accusato di provocare il cancro

Le denunce depositate negli Stati Uniti contro Bayer, proprietaria di Monsanto, sono decine di migliaia. I cittadini, in alcuni casi riuniti anche in class action, accusano il diserbante Roundup a base di glifosato di provocare il cancro e già diverse sentenze hanno dato ragione a chi ha denunciato tale gravissimo effetto collaterale dell’erbicida utilizzato a lungo termine.

Ora arriva un’altra pesantissima sconfitta per Monsanto. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha infatti respinto la richiesta da parte di Bayer di archiviare un contenzioso in merito al suo diserbante. I giudici hanno di fatto respinto il ricorso della multinazionale lasciando in vigore la decisione di un tribunale di grado inferiore che confermava una sentenza da 87 milioni di dollari per risarcire una coppia californiana, Alberta e Alva Pilliod, a cui è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin, una tipologia di cancro linfatico, dopo decenni di utilizzo di Roundup.

Ma la stessa Corte Suprema, il 21 giugno, ha respinto anche un altro ricorso Bayer che riguardava un caso sempre legato all’uso del Roundup. Si tratta del processo intentato da Edwin Hardeman, anche’esso residente in California, che ha accusato l’erbicida, e dunque la multinazionale che lo produce, di avergli provocato il linfoma non Hodgkin. La Corte, anche in questo caso, ha lasciato in atto la decisione presa dal tribunale di grado inferiore che ha confermato un risarcimento di 25 milioni di dollari.

Nonostante le sentenze ad oggi siano state praticamente sempre a suo sfavore (vi abbiamo parlato però della prima causa vinta), la Bayer continua a sostenere che il Roundup, e in generale il glifosato, siano sicuri e che le condanne vanno contro la scienza e l’autorizzazione all’uso di tale prodotto da parte dell’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti.

Bayer sperava ovviamente di ottenere una sentenza diversa da parte della Corte Suprema, ovvero che questa interrompesse le cause legali sull’erbicida ma, nonostante la sconfitta, come ha affermato il portavoce dell’azienda Phillip Blank, la multinazionale “continua a sostenere pienamente il suo Roundup” ed è pronta a difendere il prodotto in tribunale.

Ma ha anche dichiarato che:

La società prenderà in considerazione la risoluzione di casi e reclami in sospeso solo se è strategicamente vantaggioso farlo.

Le cause infatti sono molto costose, anche per una multinazionale come Bayer, che non a caso nel 2021 ha deciso di stanziare 2 miliardi di dollari per future richieste di risarcimento per cancro e ha anche fatto sapere che smetterà di vendere erbicidi a base di glifosato ai consumatori entro il 2023.

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Fonte: Reuters

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