Il divieto ai test sugli animali per alcool, tabacco e droghe slitta a luglio 2025 (ma metodi alternativi confermati dalla scienza ce ne sono eccome)

I divieti, già legge nel 2014, di testare su animali le sostanze d’abuso come droghe, alcol e tabacco sono stati rimandati all'1 luglio 2025. Attiva l’iniziativa dei cittadini ECI per raccogliere un milione di firme entro agosto.

L’orrore della sperimentazione animale proseguirà ancora. Era già ufficiale a febbraio scorso, quando le Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato una serie di emendamenti che prevedono la possibilità, fino all’1 luglio 2025, di condurre i test per portare avanti studi sugli xenotrapianti d’organo e sulle sostanze d’abuso, sui farmaci e sui vaccini.

Ciò significa che otre 700 mila tra primati, cani e gatti continueranno ad essere torturati legalmente per effettuare dei test su varie sostanze come alcol, droghe, tabacco e xenotrapianti.

Gli slittamenti sono continui e ripetuti ormai da mesi e lo Stato fa nulla per evitarli. Le conseguenze sono le solite: ritardo nel progresso scientifico e penalizzazioni della ricerca italiana rispetto a quella estera oltre, ovviamente, all’uccisione di migliaia di animali.

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Lo studio

A dimostrazione di ciò, mentre nel nostro Paese si finanzia la sperimentazione animale, un recente studio dell’Università finlandese di Turku, in collaborazione con il Centro Medico Beth Israel Deaconess di Boston e l’Istituto Nazionale sull’abuso di sostanze di Baltimora, ha identificato il circuito del cervello capace di spegnere le dipendenze, fra cui anche quella dal tabacco.

Un risultato cui si è giunti osservando alcune lesioni, quali ad esempio un ictus che, danneggiando questa specifica rete, hanno portato alla completa guarigione spontanea dei pazienti. La scoperta, descritta sulla rivista “Nature Medicine”, secondo gli esperti potrebbe ora rendere questo circuito cerebrale il bersaglio per future terapie contro la dipendenza dal fumo, e probabilmente, anche contro altre forme di dipendenza.

Un altro esempio di come la scienza per l’uomo possa e debba basarsi sull’uomo, di come le investigazioni epidemiologiche e i metodi alternativi siano l’unica strada percorribile per l’evoluzione delle conoscenze scientifiche e delle cure per le malattie che affliggono, sempre più numerose, uomo, animali e pianeta, dicono dalla LAV.

Speriamo allora che nel 2025 ci sia il totale addio a questi dannosi test su animali senza ulteriori proroghe, ma già da ora possiamo chiedere un UE senza vivisezione firmando la petizione europea per vietare, definitivamente, i test su animali per i cosmetici, utilizzare metodi alternativi per lo studio della tossicità delle sostanze chimiche, aumentando così anche la sicurezza per noi consumatori, e attuare una concreta strategia per porre fine alla vivisezione.

Infatti, è attiva l’iniziativa dei cittadini ECI per raccogliere un milione di firme entro agosto. Al momento, l’Italia non ha raggiunto nemmeno il 50% del target nazionale ed è sempre più urgente aderire all’iniziativa e far sentire la nostra voce contro la sperimentazione animale.

QUI la petizione.

Fonte: LAV

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