Il Lazio ha sete: il Presidente della Regione Nicola Zingaretti annuncia lo stato di calamità naturale legato all’emergenza idrica, atto che indica ora la via da seguire, sul risparmio d’acqua e altre norme di comportamento. A Roma alcuni quartieri sono più a rischio razionamenti, ecco quali
L’emergenza idrica travolge il Lazio che si trova ora di fronte alla necessità di prendere alcune decisioni. La Regione ha annunciato lo stato di calamità che spinge ora i sindaci a firmare altre misure di contenimento a cascata. A Roma, in particolare, alcuni quartieri sono particolarmente a rischio di carenze d’acqua e possibili razionamenti.
Come riporta l’Ansa, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato lo stato di calamità proprio come atto a cui dovranno seguire alcune norme di comportamento dirette al risparmio d’acqua.
Nelle prossime ore scriverò a tutti i sindaci del Lazio chiedendo loro, intanto, di adottare dei provvedimenti preventivi con ordinanze che indicano e attuano forme di risparmio idrico in tutti i Comuni della nostra regione
ha dichiarato il Presidente al tavolo indetto in prefettura assieme al Vicepresidente Daniele Leodori, l’assessora regionale Roberta Lombardi, l’assessore alle infrastrutture Mauro Alessandri, Protezione Civile, e Acea Ato 2
Ci saranno dei razionamenti? Per ora non è stata presa alcuna decisione in merito ma purtroppo nessuna misura volta al contenimento dell’emergenza è esclusa, tenendo conto che anche il Tevere preoccupa, scorrendo attualmente intorno ai 100 metri cubi al secondo con un calo di portata, quindi, che deriva da quello dei suoi 42 affluenti.
Con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ho già parlato – precisa su questo Zingaretti – La situazione di Acea Ato 2, che poi era l’oggetto della riunione, ad ora esclude forme di turnazione di fonte idrica. Ma qui parliamo di fenomeni legati alla natura, quindi è bene verificare nei limiti del possibile le forme per invitare alla limitazione del consumo idrico
Per ora dunque nessun razionamento, ma alcuni quartieri romani sono particolarmente a rischio a causa di problemi alle infrastrutture, ovvero quelli nella fascia sud- est (Tor Bella Monaca, Torre Angela, Spinaceto, Ostia).
Non è di certo la prima volta che il Lazio, inclusa Roma, si trova di fronte a questa situazione. L’ultima emergenza di questo livello risale al 2017 ove però fu usato in modo massivo il lago di Bracciano per sopperire all’emergenza, provocando un disastro ambientale.
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Ci auguriamo che la situazione non si ripeta e che le misure di risparmio siano rispettose delle persone ma anche dell’ambiente.
Lo stato di calamità nel Lazio dovrebbe essere formalizzato domani 22 giugno.
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Fonte: Ansa
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