Emergenza siccità e razionamenti acqua: la lista delle Regioni che hanno dichiarato lo stato di calamità (e le limitazioni già in vigore)

Il nostro Paese è sempre più "a secco" e il Governo prepara misure straordinarie per rispondere all'emergenza idrica dovuta alla siccità: ecco i territori più colpiti

Temperature bollenti e totale assenza di pioggia, una combinazione che sta assetando tutto il territorio nazionale, mettendo in ginocchio le attività agricole e di allevamento, ma rappresentando una minaccia anche per noi. In Sardegnac ricordiamo, sono stati appena registrati ben 51 gradi, mentre il Mar Mediterraneo sta vivendo un’anomalia termica senza precedenti.

Dobbiamo ripensare al modo in cui usiamo (troppo spesso sprechiamo) la risorsa idrica, se vogliamo che tutti ne continuino a usufruire. E per farlo, c’è bisogno di decisioni che siano uguali in tutto il Paese. Con questo obiettivo bene in mente il Consiglio dei Ministri è sul punto di emanare un decreto legge contenente misure emergenziali per rispondere alla crisi dell’acqua.

Fra le proposte allo studio vi sono la riduzione degli sprechi, la ridefinizione delle priorità, il razionamento della risorsa idrica. Al momento, esistono già misure limitative all’utilizzo dell’acqua in diversi comuni del territorio nazionale – ad esempio, il divieto di riempire le piscine e di irrigare i giardini privati, ma anche sospensioni notturne del servizio idrico.

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Le Regioni più colpite dalla siccità

Piemonte, Emilia Romagna, Lazio e Lombardia ospitano i territori maggiormente in affanno per le conseguenze della siccità. In Piemonte sono già 145 i Comuni in allerta per la mancanza d’acqua: colpite soprattutto le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, ma criticità si registrano anche nella Bergamasca e nell’Appennino parmense.

Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, nelle prossime ore sarà dichiarato lo stato di calamità – disposizione analoga si attende per domani nella regione Lazio: questo darà ai sindaci di questi territori l’autonomia legislativa necessaria a mettere in atto le prime misure di contenimento al consumo dell’acqua. In Lazio poi sono stati avviati già i primi razionamenti all’uso dell’acqua nei terreni agricoli, con la sospensione dell’erogazione della risorsa tutti i giorni dalle 12.00 alle 18.00.

Infine, in Lombardia si contano i danni all’agricoltura di temperature record e di livelli di portata del Po che non si vedevano da anni: si pensi che il primo fiume d’Italia è calato di ben tre metri rispetto al suo punto più basso, che era stato registrato lo scorso ferragosto.

Le ordinanze comunali

Alcuni comuni hanno provato a fare da apripista, emanando ordinanze che mirano a un uso intelligente dell’acqua: annaffiare l’orto o lavare la macchina si può fare solo di notte, dalle 22 alle 6, chiudere le fontane pubbliche. Sul tavolo delle ipotesi anche il divieto di riempimento delle piscine.

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Fonte: ANSA

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