Sai che la Cantabria è l'unica regione al mondo con due cammini Patrimonio dell'Umanità? Il Cammino Lebaniego è uno dei due e soprattutto è quello che ci porta ad uno dei luoghi santi del cattolicesimo, il Monastero di Santo Toribio.
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Ci sono così tanti posti da vedere e scoprire che una vita non ci basta, ma ce ne sono alcuni che potrebbero restarci nel cuore più di altri. E la Spagna che non conosciamo ci fornisce luoghi di rara e intensa bellezza. È il caso del Cammino Lebaniego, patrimonio dell’umanità dal 2015
Su e giù per sentieri e percorsi immersi nella natura o attraverso luoghi della memoria che ci possono lasciare senza fiato, il Cammino non è per tutti: la sua difficoltà è medio-alta. Ma…
Ma la sua percorrenza non è limitata ai soli camminatori. Tanti lo affrontano in bici, ad esempio, e tanti lo prendono come riferimento per una vacanza dove a predominare saranno le magnifiche esperienze che ne esaltano le caratteristiche.
Cammino Lebaniego: le cose da non perdere
Partiamo dalle esperienze indimenticabili che potreste vivere. Tre fra tutte, il Monastero di Santo Toribio, la Grotta del Soplao e la grotta di Altamira.
Il Monastero di Santo Toribio
È l’ultima tappa del Cammino Lebaniego e come punto di arrivo non poteva che esserci la stella spirituale e il luogo di maggior luce del Cammino: il Monastero di Santo Toribio.
Il monastero francescano si trova vicino Potes, nel distretto di Liebana, ed è considerato uno dei luoghi santi del cattolicesimo, insieme naturalmente a Gerusalemme, Roma e Santiago di Compostela.
Al suo interno è custodito un frammento, il più grande, di quella che è ritenuta la croce sulla quale fu crocefisso Gesù Cristo e che fu qui portata dal Santo Toribio.
La Grotta El Soplao
Preparatevi a scendere nelle viscere della Terra (e a coprirvi un po’ perché all’interno della grotta si toccano i 12 gradi) e a farvi ammaliare dalle splendide opere del Tempo e della Natura.
La prima sensazione che avrete dopo aver percorso un breve tratto con un trenino e un corridoio di accesso potrebbe essere quella di trovarvi dentro a una discoteca, un po’ per le luci che sottolineano le formazioni più interessanti e un po’ per l’ampiezza della grotta principale.
Diverse le gallerie eccezionali: la menzione particolare va alla spettrale galleria dei fantasmi e a quella coinvolgente dell’opera, dove l’acustica vi avvolgerà trasportandovi in un teatro naturale.
Una guida vi accompagnerà nelle tante gallerie aperte al pubblico, lungo un percorso di circa 45 minuti, ma ci sono anche altre due modalità di visita della grotta: il percorso Adventure (circa 3 ore e un minimo di preparazione fisica) e la visita alla Miniera (ma serve una buona preparazione fisica)
La grotta di Altamira
Non propriamente sul percorso del Cammino, ma distante solo 30 km. Da San Vicente de La Barquera, punto di inizio del Cammino, si incontra la grotta di Altamira, pietra miliare culturale nella storia dell’umanità.
Per chi non la conoscesse, fu scoperta per puro caso nel 1879 da Marcelino Sanz Sautuola (e da sua figlia di 9 anni) e contiene dipinti rupestri risalenti a circa 35.000 anni fa (Paleolitico superiore).
I dipinti ritraggono bisonti, cavalli e altri elementi, inclusi simboli misteriosi, che lasciano letteralmente a bocca aperta, per la bellezza e l’importanza del gesto di quei nostri antenati. Nel 1985 la grotta è diventata Patrimonio dell’Umanità Unesco.
La grotta è una replica, al millimetro, dell’originale (distante 300 mt.). E condividiamo in tutto e per tutto la scelta. I tantissimi visitatori hanno rischiato e rischierebbero di compromettere un bene assoluto della nostra storia. Ma non credo che noterete la differenza e al contrario sarete felici di non visitare la grotta originale, perché avrete contribuito a salvaguardarne l’integrità.
Alla grotta è associato un museo con resti dell’epoca, che percorrono la vita di quei giorni. E’ consigliabile prenotare la visita. Due curiosità:
- Il vero nome del sito è Grotta di Altamira e arte rupestre paleolitica della Spagna settentrionale
- il mare (Oceano Atlantico) dista solo 5 km
Cammino Lebaniego: la Natura
Il Cammino Lebaniego è placidamente immerso nella natura. Da una parte il mare, l’Oceano Atlantico, e a soli pochi chilometri le montagne dei Picos de Europa, tra cui spicca il Torre Cerredo con 2648 mt. s.l.m.
In mezzo tanto, tantissimo verde, anche aiutato dalle frequenti piogge della regione, per la verità diminuite negli ultimi anni a causa dei cambiamenti climatici in atto.
Montagne, colline, gole, boschi, fiumi e fiumiciattoli, cascate e piccole dighe naturali. Gli ecosistemi di queste zone sono salvaguardati e si contano ben 2 parchi nazionali e 5 parchi naturali. Tanti e belli da vivere.
Da segnalare la vista sulle montagne dei Picos de Europa dal Mirador di Santa Catalina, una terrazza a cui si arriva anche attraverso un sentiero chiamato Senda Mitologica, una salita che ha delle mini-stazioni in corrispondenza di raffigurazioni di personaggi mitologici della Cantabria. Il percorso risulta in salita, con una difficoltà media.
Cammino Lebaniego: l’Arte
Al di là delle esperienze citate sopra che riteniamo da non perdere, lungo il percorso del Cammino ci sono altri luoghi che possono arricchire il viaggio.
El Capricho de Gaudì
A soli 10 km. da San Vicente, a Comillas, si apre una residenza privata immaginata e realizzata dall’incredibile Gaudì, una delle quattro realizzate lontano dalla Catalogna. Spazi, soluzioni e immagini di un Gaudì giovane e forse minore, ma che per chi lo ama resta una tappa imprescindibile.
Sempre a Comillas ci sono alcuni edifici che vale la pena visitare: l’Università pontificia, il palazzo Sobrellano e il cimitero neogotico.
Santa Maria di Lebena
È una piccola chiesa in stile romanico con influenze arabiche del X secolo. Si trova poco fuori Lebena, a Cillorigo de Liébana e oltre a essere immersa in un piccolo paradiso di quiete e natura, vanta delle storie interessanti. Il piccolo campanile annesso invece è del ventesimo secolo.
Fonderia di Cades
Non è arte, vero, ma la visita alla fonderia del tardo ‘500 (attiva fino ai primi del ‘900) è un momento educativo e informativo, in grado di coinvolgere anche i più piccoli. Accanto alla fonderia c’è un piccolo mulino, anch’esso spinto dalla corrente del fiume Nansa.
Altri luoghi interessanti e altre esperienze rilevanti sono tutte dentro al sito del Cammino.
Le altre eccellenze del territorio
Nella Cantabria del Cammino possiamo anche parlare di cibo e alimenti.
Essendo una zona verde con tante parti destinate ai pascoli, la produzione di formaggi è importante e rinomata. Il Queso Picon ad esempio, un formaggio blu simile al gorgonzola, è un DOP da provare.
Una storia che sconfina in Italia è quella della produzione delle alici, di elevata qualità. I primi a portare questo tipo di produzione in Cantabria furono alcune famiglie siciliane. Ora le cose sono cambiate ma, se possibile, la qualità è anche cresciuta.
Segnaliamo anche la produzione di vini e liquori con alcune distillerie pluripremiate, udite udite, nella produzione di gin.
Ma in generale la cucina cantabrica non si fa mancare nulla, si va sul sicuro.
Cammino Lebaniego: il percorso nel suo complesso
Il Camino Lebaniego si compone di 3 tappe per complessivi 72,73 km. Il prossimo anno, il 2023, sarà il 74° anno giubilare, anno in cui si riapre la Porta del Perdono del Monastero di Santo Toribio.
Come accennato in precedenza parte da San Vicente de la Barquera, praticamente sul mare, e attraverso splendide colline, gole e paesaggi di montagna si arriva al Monastero. Ogni cosa è al suo posto, ben segnalata.
Per qualunque informazione si può partire da questo sito: CaminoLebaniego.com
Altre info di interesse sul sito dell’ Ufficio del Turismo Spagnolo