Stop con gli smartphone che si rompono nel giro di 3 anni! L'Unione europea scende in campo contro il fenomeno dell'obsolescenza programmata. Il piano della Commissione Ue dovrebbe essere messo a punto dopo l'estate
![obsolescenza programmata](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2022/06/obsolescenza-programmata-smartphone.jpg)
@farknot/123rf
L’Unione europea è pronta a portare avanti una vera e propria battaglia contro l’obsolescenza programmata. L’annuncio è arrivato un paio di giorni fa, nella stessa giornata in cui è stato raggiunto raggiunto l’accordo per l’introduzione di un caricabatterie universale per tutti i telefoni cellulari, tablet e fotocamere digitali. Dopo l’estate, la Commissione europea ha deciso di presentare una proposta di direttiva per contrastare l’obsolescenza programmata dei dispositivi elettronici, questione dibattuta da diversi anni.
A comunicarlo è stato il il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, nel corso della conferenza stampa al Parlamento Ue.
“Stiamo lavorando all’eco-design per prevenire l’obsolescenza programmata di smartphone e tablet. Alcune aziende vorrebbero che cambiassimo il nostro smartphone ogni tre anni, le comprendiamo, ma questo non è il punto di vista dei consumatori e nemmeno il nostro, in termini di rispetto dell’ambiente” ha dichiarato Breton.
La Commissione Ue sta studiando delle misure che riguarderanno “l’affidabilità, la facilità di smontaggio, incentivi alla riparazione, l’accesso a pezzi di ricambio critici e l’aumento del riciclo”.
Un importante strumento per ridurre la produzione dei rifiuti elettronici
Le aziende saranno obbligate a informare gli acquirenti della riparabilità e durevolezza dei prodotti che gli vendono. Di questo tema si discute già da parecchio tempo.
Proprio la scorsa estate i Verdi Europei avevano lanciato una petizione per l’introduzione di un indice di riparabilità per prevenire la produzione di rifiuti elettronici: si tratta di un vero e proprio indicatore, presente nell’etichetta di dispositivi come i cellulari, che permette di sapere ancor prima dell’acquisto se l’oggetto che si sta per comprare è facile ed economico da riparare oppure no. Questo sistema è stato già adottato da Paesi come la Francia.
Il nuovo piano contro l’obsolescenza programmata rappresenterebbe un enorme passo avanti per combattere la valanga di rifiuti elettronici, che ha un impatto ambientale devastante. Sul territorio europeo infatti si ricicla meno del 40% dei dispositivi come tablet e cellulari, mentre il resto va a finire nell’indifferenziato.
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Fonte: Commissione Ue
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